“L’Economia del mare va fatta insieme, con una grande rete e con una visione comune”
Il delegato all’Economia del mare dell’Azienda Speciale della Camera di Commercio di Frosinone Latina, Antonello Testa, è intervenuto al convegno sulle ZLS
“Le ZLS sono un’opportunità per dare centralità alla portualità, alla logistica e alle attività dell’Economia del Mare, per la Regione Lazio ma anche per tutto il sistema nazionale. La sfida da cogliere sarà quella di generare sviluppo costruendo un sistema economico che dialoghi con il resto del territorio e che sappia competere con realtà dove tali strumenti stanno funzionando”. – Così il delegato all’Economia del mare di Informare, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Frosinone Latina, Antonello Testa, è intervenuto ieri mattina al convegno “Zls, zona franca e depositi doganali: opportunità di sviluppo per il territorio”, tenutosi a Gaeta.
Un appuntamento che ha visto la partecipazione di illustri rappresentanti istituzionali, erano presenti: il direttore interregionale Lazio-Abruzzo, Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli, Davide Miggiano; il presidente della Provincia di Latina, Gerardo Stefanelli e il sindaco di Gaeta Cristian Leccese. Tra i relatori sono intervenuti: Pino Musolino, presidente Autorità di Sistema Portuale del mar Tirreno Centro-Settentrionale; l’assessore regionale ai lavori pubblici Mauro Alessandri; il direttore dell’Ufficio delle Dogane di Gaeta, Francesco Mastrantonio; il presidente del Consorzio industriale del Lazio, Francesco De Angelis e Claudio Dionisi, delegato all’Economia del mare di Unindustria.
Nel portare i saluti del presidente dell’Ente, Giovanni Acampora, il delegato Testa ha evidenziato: “Importanti saranno gli interventi infrastrutturali sull’intermodalità ma occorrerà anche prevedere incentivi e agevolazioni per progetti di investimento qualificati, al fine di favorire la creazione di nuovi posti di lavoro. Tutto questo dovrà, però, avvenire trovando nella sostenibilità ambientale ed economica il punto di equilibrio e di coabitazione con tutte le altre attività che del rispetto del mare e della costa fanno un asset imprescindibile per il loro business. Dobbiamo lavorare sul superamento dei conflitti che insistono su ogni specchio marino, al fine di costruire un sistema integrato di filiere, per un’economia del mare italiana”.
Poi uno sguardo alle azioni dell’Ente camerale di Frosinone Latina: “Noi come Camera di Commercio da più di 10 anni lavoriamo in modalità sistemica per l’economia territoriale, ma anche nazionale, avendo costituito anche un’Azienda speciale per l’Economia del mare. Da 10 anni supportiamo il Rapporto Nazionale sulla blue economy e da 6 anni quello della Regione Lazio, poiché solo con l’osservazione e lo studio attento dei fenomeni possiamo affrontare le nuove sfide. Stando ai dati emersi proprio dal X Rapporto sull’Economia del Mare, il Lazio è una realtà consolidata nel panorama della blue economy italiana: con 35.000 imprese, è la prima regione in Italia -di queste, quasi i 2/3 appartengono alla filiera turistico ricettiva-. Latina, con 4.300 imprese, è seconda solo a Roma. Il Lazio è, inoltre, la prima regione in Italia anche per occupati, con oltre 148.000 addetti; Latina ne conta 12.000 (8,1% del valore regionale). Ne consegue che il valore aggiunto della blue economy laziale sia pari a oltre 8 miliardi di euro, con un peso del 5% sull’intera economia. Con 432 milioni di euro, Latina è la seconda provincia del Lazio dopo Roma, capolista nazionale”.
Il delegato all’Economia del mare, Antonello Testa, ha così concluso: “Con il Blue Forum Italia Network, organizzato proprio a Gaeta lo scorso giungo dalla Camera di Commercio che mi onoro di rappresentare qui oggi, abbiamo voluto dare un segnale: occorre lavorare insieme, affinché tutti gli utenti del mare, nessuno escluso, possano iniziare un percorso comune e condiviso, passando, come ci indica l’Europa, da una crescita blu ad una economia del mare sostenibile. L’Economia del mare va fatta insieme, con un grande rete e con una visione comune, altrimenti continuando a ragionare per comparti associativi e istituzionali saremo perdenti. Questa è la sfida alla quale siamo chiamati per il futuro e ognuno dovrà fare la sua parte”.