L’amore mette in moto le ghiandole
e consente di mangiarsi e bersi a vicenda
senza torcersi un capello
io tratto con rispetto dato e la materia:
la saliva, il sudore, le lacrime, il miele dell’inguine
come patate fritte o salsiccia procurano una risposta
alla fame
mandrie di buoi ci vengono donate dalla manica generosa
della natura
eppure sempre sempre andremo a procurarci nutrimento
cercheremo cercheremo cercheremo di assaggiare anche
un solo granello
di quell’unico cibo che risponde
e con perfetta trasparenza incarna la sua propria essenza
elargitiva
io, Aharon, imparo dalla mia carne la mia carne la mia natura basilare
di cibo,
e c’è in me più che in ogni scatola di carne,
perché io dono a Ziva
sia l’alimento che la motivazione.
Aharon Shabtai
Tratto da “Poeti Israeliani” di Ariel Rathaus
Ed. Giulio Einaudi Editore SPA Torino 2007