Anticipo dal sapore amaro per il Sora che, sabato scorso al Tomei, è capitolato al cospetto della Lupa Roma. Le telecamere Rai, presenti per l’occasione, non hanno portato fortuna agli uomini di Mister Farris, che hanno dovuto soccombere con un clamoroso ed inappellabile passivo di cinque reti ad una.
Complice il favore del vento, gli ospiti partono alla grande, trovando il vantaggio al settimo con Neri, ma il Sora reagisce e trova il momentaneo pareggio al decimo con Talamo. Poi la Lupa, forte del suo maggior tasso tecnico, prende in mano la partita e, prima con Perulli e poi ancora con Neri, sigla altre due reti. Nel secondo tempo, il Sora prova ancora a reagire con veemenza, ma non riesce a finalizzare nessuna delle azioni create, mentre gli ospiti trovano altre due volte la rete con Raffaello e Tajarol.
Ad onor del vero, va detto che, nonostante la cocente sconfitta, i bianconeri hanno lottato e si sono spesi su ogni pallone (soprattutto nel primo tempo), tanto che a fine gara i ragazzi della Curva Nord, in segno di riconoscenza, li hanno applauditi.
Anche alla luce del fatto che uno dei presidenti, dopo il triplice fischio finale, si sia preoccupato di osservare attentamente la reazione della curva, va chiarito che quell’applauso era rivolto solo ed esclusivamente alla volontà e all’impegno degli undici scesi in campo che, nonostante abbiano dato il 101%, sono apparsi, ancora una volta, una squadra troppo giovane ed inesperta. Inutile recriminare sulle condizioni climatiche sfavorevoli, sulle decisioni arbitrali dubbie, sulle condizioni del terreno di gioco o sulla “forza” della Lupa Roma: sabato il Sora è uscito letteralmente in ginocchio dal Tomei, vittima di un risultato inappellabile ed è meglio che tutti si rendano immediatamente conto della portata della sconfitta al fine di compiere le valutazioni del caso.
Che i cinque pesantissimi goal incassati in questo match fungano da monito a chi di dovere affinché vengano prese decisioni capaci di invertire questa pericolosa rotta!
Come già detto, la squadra è apparsa volenterosa ma, in piena zona play out e con un campionato tutt’altro che facile nelle prossime sfide, la sola volontà non basta: qualche cambiamento, volto a preservare la categoria, va effettuato immediatamente anche perché, con la riforma dei campionati professionistici, la serie D diventerà davvero, dalla prossima stagione, la quarta serie nazionale e, anche in virtù di questo, dobbiamo rimanere aggrappati ad essa con le unghie e con i denti!
Venticinque punti, in questo momento della stagione, sono troppo pochi, soprattutto per una squadra che, all’inizio, era stata presentata con il chiaro intento di fare qualcosa di importante. E se è vero che i punti sul campo sarebbero ventisette e che due sono stati persi a causa delle penalizzazioni inflitte, è altrettanto vero che quei punti in più, oggi come oggi, non cambierebbero di molto la situazione. Ci auguriamo che prevalga l’obiettività e non la voglia di appellarsi ad inutili scuse: è senza alcun dubbio innegabile che le vertenze relative alle stagioni precedenti hanno un peso economico non indifferente, ma non bisogna neanche dimenticare che, dopo il recente rimaneggiamento della rosa (privata di elementi di spicco) i costi si sono notevolmente ridotti, dunque l’auspicio è che si sappia trovare la forza di fare un ulteriore sforzo, prima che sia troppo tardi, per portare a Sora giocatori “di peso” che possano contribuire a salvare la categoria.
Un doveroso ringraziamento va, inoltre, fatto alla nostra amministrazione comunale che, oltre a disinteressarsi completamente delle sorti del Sora calcio, continua a far sì che la squadra giochi su un vero e proprio “campo di patate” come tutti hanno potuto vedere sabato grazie alla diretta nazionale dell’incontro: grazie signor sindaco, a nome di tutti gli sportivi sorani, per averci fatto fare pubblicamente una figura di colore marrone davanti a tutta Italia!
Un vero e sentito plauso, invece, lo meritano gli infaticabili supporters della Curva Nord che sabato, ancor più delle altre volte, nonostante la pesante débâcle che si stava consumando, hanno fatto sentire forte la loro voce per tutti i novanta minuti. Ed è proprio per loro, per i “veri” sorani, che non bisogna mollare, che chi di dovere prenda atto di una situazione delicata e che, dopo aver fatto le dovute valutazioni, prenda della decisioni, qualunque esse siano, affinché qualcosa cambi hic et nunc!
Foto di Alessandro Massarone