«Quella domestica è una delle più diffuse e radicalizzate forme di violenza esistenti nella nostra società. Abbiamo visto, con il caso di Giulia Tramontano, che la violenza non si ferma neanche davanti a una donna incinta. Oggi abbiamo delle leggi molto avanzate, come il Codice Rosso, che però non possono funzionare se non proteggiamo e supportiamo le donne che vogliono denunciare: in questo senso le norme varate dal Consiglio dei ministri sono un primo passo che va nella direzione giusta». Così Luisa Regimenti, assessore al Personale, Polizia Locale, Sicurezza urbana ed Enti Locali della Regione Lazio nel corso del convegno “La violenza domestica o di genere. maggiore tutela con le nuove norme?” che si è svolto presso la Sala Tevere della Regione Lazio.
«Dobbiamo lavorare in due direzioni – continua Regimenti – Da un lato garantendo un adeguato sostegno economico alle vittime, che spesso dipendono sotto questo aspetto dal partner violento o che si impoveriscono durante i procedimenti di separazione e divorzio. Dall’altro potenziando i protocolli che prevedono percorsi di recupero per i partner violenti, con l’obiettivo di prevenirne la reiterazione di simili comportamenti. La soluzione al problema deve tuttavia passare per un cambiamento culturale, capace di eliminare definitivamente qualunque forma di discriminazione, di sopraffazione e di violenza. La Regione Lazio è e sarà in prima linea per promuovere educazione, formazione e consapevolezza del rispetto di genere», conclude Regimenti.