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USIP FROSINONE – ILLEGITTIMO IL TRASFERIMENTO DEL RAPPRESENTANTE SINDACALE

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato dall’USIP Frosinone (sindacato Polizia UIL)

Il Sindacato chiede il rispetto delle regole, l’amministrazione infastidita ti trasferisce in altro ufficio!

Tutto ha inizia quando un nostro Segretario provinciale in servizio presso la Questura di Frosinone – Squadra Mobile, comincia a lamentarsi di alcune situazioni all’interno del suo ufficio, segnalando tale anomalie al massimo esponente della Questura, il quale con molta diplomazia non risponde o meglio, evita di rispondere per non risolvere il problema. A seguito di ciò, il segretario generale della nostra Organizzazione sindacale, Scala Norberto, pur di evitare un duro conflitto con l’Amministrazione, cerca invano di suggerire al capo della Questura, soluzioni che in qualche modo avrebbero potuto conciliare un misurato equilibrio tra l’Amministrazione e il sindacato. Ma si sa che “il peggior sordo è quello che non vuol sentire” come sancito dalla antica saggezza popolare e che trova ancora oggi ottimi riscontri.

La Questura, convinta di aver ragione, approfittando di una piccola mancanza attribuita al nostro dirigente sindacale, nonostante il nostro parere che non riscontrava violazioni di sorta da parte dello stesso, pensa bene di notificare l’apertura di un procedimento disciplinare a carico di quest’ultimo con la conseguente erogazione della “sanzione della deplorazione”. Subito dopo, l’Amministrazione, non soddisfatta di quanto già esageratamente fatto con il procedimento disciplinare, con nota Cat.B1.a.3/2016 del 28 ottobre u.s., disponeva con effetto immediato il trasferimento dell’Ispettore Capo (Dirigente sindacale di Polizia) dalla Squadra Mobile, all’Ufficio Personale – Poligono di Tiro. A seguito di ciò, il nostro segretario generale Norberto Scala, con nota scritta, chiedeva al Questore di Frosinone firmatario del provvedimento, la revoca immediata del trasferimento in argomento in quanto in contrasto con quanto previsto dalla vigente normativa che prevede: “…il trasferimento dall’unità produttiva dei dirigenti delle rappresentanze sindacali aziendali … può essere disposto solo previo nulla osta delle associazioni sindacali di appartenenza”; oltre a dichiarare che detto trasferimento, era chiaramente illegittimo e cosi facendo oltre a provocare un grave danno all’Organizzazione Sindacale soprattutto all’interessato. Dopo qualche giorno, l’Amministrazione nella persona del Questore di Frosinone rispondeva testualmente: “…Alla luce di quanto sopra esposto, spiace pertanto doverle comunicare che non risulta possibile accogliere favorevolmente la richiesta di revoca al trasferimento del dipendente nominato in oggetto”.

Purtroppo a seguito dei gravi fatti verificatosi, il sindacato di Polizia, al fine di tutelare il grave atto messo in campo da parte della Questura di Frosinone, tramite lo studio legale Zoli Fabrizio, in data 23.12.2016 presentava presso il Tribunale Amministrativo Regionale – TAR LAZIO – Sez. di Latina, ricorso avverso al provvedimento della Questura di Frosinone. Nella successiva data del 09.02.2017 il collegio della Sezione Prima del Tar di Latina, accoglieva il ricorso del nostro Dirigente sindacale così motivando: “… considerato che il ricorso non appare manifestamente infondato, posto che l’art. 36 del dpr 164/2002 richiede per il trasferimento dei dirigenti sindacali nell’ambito della stessa ufficio il nulla osta delle organizzazione sindacale, disponendo l’immediata revoca del trasferimento oltre all’annullamento di tutti gli atti connessi, presupposti e consequenziali ivi compresa la nota della Questura di Frosinone, nr.378/Cat.E1B./2016-Gab- del 30.11.2016.”

Nonostante tale inequivocabile sentenza del TAR del Lazio – sez. di Latina, il Ministero dell’Interno, Dipartimento della Polizia di Stato, propone appello ancora una volta nei confronti del nostro Dirigente sindacale al Consiglio di Stato in sede Giurisdizionale (Sezione Quarta), ed ancora una volta, con sentenza del 2644/2017 del 18 maggio 2017 il Consiglio di Stato della Sezione Quarta dispone il rigetto presentato dal Ministero contro l’appartenente all’organizzazione sindacale.

Dichiarazione del Segretario Generale USIP Norberto Scala, unico sindacato di riferimento alla UIL CONFEDERALE:

“…nonostante quattro sentenze a favore del sindacato di Polizia che mi onoro di rappresentare, il Ministero dell’Interno – Questura di Frosinone, ha ritenuto impugnare ancora una volta la sentenza di sospensiva del Consiglio di Stato (dopo le due sentenze del TAR del LAZIO a favore del sindacato di Polizia e di quella di sospensiva del Consiglio di Stato). Il giorno 22 marzo 2022, nell’udienza discussa nel merito, il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (sezione Seconda) definitivamente pronunciando sull’appello presentato da parte del Ministero dell’Interno – Questura di Frosinone, respingendo il ricorso appellato. Ancora una volta devo dare ragione ad una delle tante dichiarazioni fatte dal nostro ex capo della Polizia, Franco Gabrielli, in una delle sue interviste. In modo simpatico ma nel contempo preoccupato, il dr. Gabrielli riferisce come, dalle valutazioni, emerga che alcuni funzionari di Polizia siano tutti “scienziati”. Specifica che dai questori riceve tutti rapporti informativi che definiscono situazioni di perfetta efficienza organizzativa che si riflette nei servizi puntuali ed efficaci in favore dei cittadini. Concreto e realistico l’ex Capo della Polizia, quando afferma, senza peli sulla lingua, che in realtà mancano gli strumenti per una verifica della reale valutazione dell’efficienza di un apparato tanto complesso quale senza dubbio è la Polizia di Stato. Coraggioso e perspicace quando afferma, tra l’altro, che tra i parametri di cui tenere conto per una corretta valutazione dei dirigenti, ci deve essere il rapporto con le forze sindacali. Auspico, che il nostro stimatissimo capo della Polizia, Lamberto Giannini intervenga al fine di ripristinare la serenità dei Poliziotti di questo territorio, che ogni giorno, nonostante tutto, riescono sempre ad assicurare il loro prezioso servizio, restituendo nello stesso tempo, tranquillità ai nostri cittadini.”

Foto d’archivio