Era stato ricoverato venerdì in ospedale e lunedì ha perso la vita a causa della legionella. La Asl ha ora avviato un’indagine per ricostruire le attività e gli eventuali spostamenti negli ultimi 10 giorni di C.L., 55enne avezzanese, e localizzare così la fonte della sua infezione batterica.
Il servizio di igiene e sanità pubblica della Asl Avezzano-L’Aquila-Sulmona aveva avviato tutte le procedure epidemiologiche necessarie già da sabato scorso, giorno in cui dall’ospedale di Avezzano era stato segnalato il caso.
«Si sta cercando di ricostruire il percorso dell’uomo, segnatamente agli ultimi 10 giorni» spiegano i medici della Asl «in termini di attività, eventuali spostamenti, soggiorni in luoghi diversi dalla propria abitazione, eventuali permanenze in alberghi e altri supposti movimenti, poiché è quello il periodo che dà elementi sui tempi di incubazione del batterio». «L’indagine epidemiologica» proseguono «servirà ad acquisire elementi di valutazione per individuare la fonte e quindi il luogo in cui l’uomo ha contratto la legionella. Una volta localizzata la fonte d’infezione, la procedura prevede che la Asl faccia la segnalazione all’Arta, agenzia regionale per la tutela dell’ambiente, alla quale spetta il compito di effettuare i prelievi sul posto in cui si è sviluppata la legionella».
L’infezione da legionella, ricordano dall’azienda sanitaria abruzzese, non si trasmette da persona a persona, ma attraverso aerosol, originati, ad esempio, da umidificatori o impianti idro-sanitari, come docce, rubinetti, apparecchi per terapia respiratoria, umidificatori, vasche per idromassaggi, fontane decorative, impianti di condizionamento dell’aria. Il batterio, infatti, si riproduce soprattutto in ambienti umidi e tiepidi o riscaldati, come sistemi di tubature, colonne di raffreddamento dell’acqua, condensatori, sui quali forma un film batterico.
La legionellosi, fanno sapere ancora dalla Asl, è un’infezione batterica polmonare causata dal batterio legionella pneumophila, un organismo ubiquitario che prolifera soprattutto in ambienti acquatici caldi, tra i 32 e i 45°C. Si trova anche nei fiumi e nei laghi e in generale in tutti gli specchi d’acqua la cui temperatura non è eccessivamente bassa, senza che ciò dia luogo ad alcuna patologia in quanto è presente con concentrazioni molto basse, spesso non rilevabili analiticamente. Le patologie possono insorgere soltanto quando il batterio prolifera e si porta a concentrazioni elevate analiticamente in sistemi idrici artificiali che non siano adeguatamente progettati, realizzati e mantenuti.
La legionellosi, avvertono infine i sanitari, può infettare persone di tutte le età, ma è particolarmente diffusa tra le persone anziane, tra i fumatori o le persone affette da condizioni polmonari croniche. Particolarmente esposti al rischio sono anche gli individui immunocompromessi, come quelli affetti da diverse forme di cancro, da infezione con Hiv, da insufficienza renale, da diabete o le persone tossicodipendenti. I fumatori risultano tra le persone più soggette al rischio di legionella, perché il loro sistema respiratorio è compromesso e quindi non filtra efficientemente l’entrata di agenti estranei nei polmoni.