Riceviamo e pubblichiamo:
“Le responsabilità per la drammatica stagione degli incendi ricadano su chi ha creato un sistema di speculazione sull’attività di spegnimento dei roghi di bosco”. E’ duro l’intervento della segreteria generale nazionale della Uil Vigili del Fuoco che fa seguito agli appelli della segreteria provinciale di Frosinone. Alessandro Lupo intende così rispondere al Generale in congedo dell’ex Corpo Forestale dello Stato Silvano Landi che, nello sfogare il proprio rammarico per lo scioglimento del Corpo Forestale ha affermato qualcosa di profondamente sbagliato e fuori dalla realtà, cioè che lo spegnimento degli incendi di bosco non è il lavoro dei Vigili del fuoco “che invece che da quest’anno – ricorda – hanno dovuto affrontare nuove emergenze di competenza ma senza le necessarie risorse umane, strumentali e finanziarie”.
“I pompieri non hanno mai smesso, in questi anni, di spegnere gli incendi di bosco che spesso hanno messo in pericolo vite umane e case. Annualmente le regioni hanno stipulato con il Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco delle convenzioni per organizzare delle squadre antincendio boschivo anche quando esisteva ancora la Forestale.
“Landi – sottolinea il segretario generale nazionale Lupo – afferma che Arma e Vigili del fuoco si sono divisi uomini e mezzi della Forestale ma non ricorda che delle 7.000 unità solo poco più di 300 sono transitate al Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco e che le stesse stanno ricevendo il rispetto e le attenzioni che meritano. Dove sono finiti invece questi mezzi dell’ex Corpo Forestale? I Vigili del Fuoco ne hanno visti davvero pochi e li aspettano da tempo”
La Uil Vigili del Fuoco entra nello specifico denunciando un vero e proprio business degli incendi boschivi, ormai esteso a chi viene profumatamente retribuito per spegnerli secondo la formula per cui “più roghi” equivalgono a “maggiore guadagno”! Il sindacato evidenzia come “stranamente” siano proprio le regioni che non hanno stipulato convenzioni o che le hanno stipulate con le varie Associazioni antincendi boschivi o similari ad aver avuto l’incidenza più alta di incendi: “Giù le mani dal Corpo Nazionale Vigili del fuoco – conclude Alessandro Lupo – e si comincino ad affrontare i problemi per quelli che sono, a partire dall’eliminazione del business legato allo spegnimento degli incendi boschivi, lasciando alle regioni solo le competenze in materia di previsione e prevenzione, trasferendo ai Vigili del fuoco la facoltà esclusiva nella lotta attiva agli incendi boschivi e le relative risorse finanziarie prevedendo, nel contempo, il necessario incremento delle dotazioni organiche del corpo attraverso l’assunzione immediata di 814 unità, attingendo dalle graduatorie in vigore”.