“Pur con dati incoraggianti che lasciano spiragli per un rilancio dell’economia, come UGL Lazio siamo preoccupati perché non si intravede la crescita economica e occupazionale auspicata”.
Questo il commento del segretario regionale UGL Lazio Armando Valiani e della componente della segreteria Serena Visintin, al termine della presentazione del rapporto annuale della Banca D’italia Economia del Lazio: “Occorre, e la ribadiamo una volta di più – sottolinea Valiani – una vera riforma di strumenti importanti come i Centri per l’Impiego che oggi non svolgono la funzione che gli è stata assegnata fin dalla loro costituzione, e un sistema misto di politiche per il lavoro. Nel 2022 l’occupazione nel Lazio è cresciuta del 2,4 percento, in linea con il resto del Paese, recuperando quasi completamente i livelli pre-pandemia. Il tasso di occupazione femminile è migliorato più di quello maschile. La crescita ha riguardato tutte le fasce di età, tranne quella più avanzata, e tutti i livelli d’istruzione. Nel secondo semestre dell’anno, però, c’è stato un rallentamento e su questo campanello d’allarme occorre massima attenzione”.
Come infatti emerso durante la presentazione del dossier, la situazione resta incerta e anche il Lazio risentirà della mancanza di stabilità geopolitica in Europa, dell’inflazione e del caro materie prime. Per ora, per il 2023 le imprese industriali prefigurano un calo degli investimenti.
“È necessario puntare – chiosa il Segretario UGL Lazio – sulle risorse del Pnrr, pari a 10 miliardi, e l’arrivo dei grandi eventi, a partire dal Giubileo 2025, per dare la spinta decisiva ai settori trainanti della nostra economia”.