Il 17 maggio 2014, in concomitanza con la “1° GIORNATA NAZIONALE CONTRO LE TRUFFE AGLI ANZIANI” promossa dall’Associazione Nazionale Anziani e Pensionati – Confartigianato -, i Carabinieri di Alatri coadiuvati dai colleghi di Messina, hanno tratto in arresto una coppia di truffatori messinesi: FERRANTE Francesco 45enne e MORABITO Daniela 37enne.
L’attività info-investigativa è stata intrapresa lo scorso 1° aprile allorquando, un’insegnante in pensione di Alatri, si rivolgeva ai Carabinieri del luogo poiché poco prima era stata truffata da due persone che, con artifizi e raggiri, l’avevano indotta a consegnargli la somma contante di €. 2.300,00.
Le indagini, immediatamente avviate e coordinate dal Sost. P.M. dott. Adolfo Coletta, permettevano di raccogliere a carico dei predetti, inconfutabili e granitici elementi di colpevolezza, sufficienti per la stesura di una precisa informativa di reato con richiesta di custodia cautelare. Le risultanze investigative prodotte dai carabinieri venivano pienamente condivise dall’A.G. inquirente che, a cura del G.I.P. Dott. Francesco Mancini emetteva a carico dei predetti una Ordinanza di Misura Cautelare.
In particolare, i militari operanti, nel corso delle complesse e prolungate attività riuscivano a risalire agli autori del reato constatando inoltre che quanto occorso alla Sig.ra di Alatri, era solo l’ultimo episodio criminoso posto in essere dai due malfattori i quali, nell’ultimo anno, hanno messo a segno ben 14 (quattordici) truffe in diverse regioni italiane (vedasi cartina in allegato), tutte avvenute con analoghe modalità e in danno di anziane signore.
Il metodo di truffa utilizzato dalla coppia in questo episodio è quello del cosiddetto “lascito ereditario”, nello specifico la donna ferma l’anziana sulla pubblica via e chiede informazioni sul conto di un medico di Alatri che lei deve rintracciare al fine di consegnargli la somma di 150.000,00 Euro che il padre (vecchio amico del dottore dai tempi dell’ultimo conflitto mondiale) ha lasciato per i poveri di Alatri. Nella circostanza chiede alla signora se conosce altre persone della città disposte a contribuire a tale causa.
L’anziana signora comincia a pensarci e nel frangente si avvicina il complice della donna che, fingendo di non conoscerla, si presenta quale “avvocato” e mostra notevole interesse ed entusiasmato per la storia appena narrata, dichiarandosi altresì disponibile a contribuire al progetto di beneficenza. La signora viene quindi accompagnata a casa dove conserva la somma di 2.300,00 Euro che consegna poi alla coppia. I due, appena venuti in possesso del denaro si allontanano facendo immediatamente perdere le loro tracce.
La signora, comprendendo quindi di essere stata raggirata, si rivolge immediatamente alla locale Caserma dell’Arma ove spiega l’accaduto al comandante della Stazione, conosciuto qualche giorno addietro in una riunione avvenuta in parrocchia nell’ambito del progetto “cittadino sicuro ed informato”.