Pubblichiamo la lettera aperta del Consiglio direttivo della Rete Trisulti Bene Comune al presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati on. Federico Mollicone
“Egregio Presidente Mollicone,
abbiamo appreso, da notizie di stampa, che Lei visiterà, nella giornata di lunedì, la Certosa di Trisulti, accompagnato da numerose personalità delle istituzioni e degli enti, centrali e regionali, che condividono importanti responsabilità riguardo la gestione e la cura di questo nostro Monumento nazionale.
Le scriviamo in quanto rappresentanti del mondo associativo locale che, riuniti nella Rete Trisulti Bene Comune, dopo aver coadiuvato lo Stato a recuperare al godimento della comunità nazionale e internazionale e alla sua vocazione storica e religiosa la Certosa (in esito alle note vicende giudiziarie e politiche con la Fondazione “bannoniana”), hanno visto riconosciuto il proprio ruolo ed interesse legittimo e sono parte del tavolo di lavoro, istituito con decreto ministeriale, per la valorizzazione della Certosa.
Ci auguriamo di avere presto l’opportunità di incontrarLa per rappresentarLe il nostro punto di vista che riteniamo possa aiutarLa a definire al meglio le “emergenze” della Certosa che richiamano tutti, e soprattutto chi istituzionalmente ne ha il gravoso carico, al dovere di una costante attenzione e di interventi strategici di lunga gittata. Su questo la nostra Rete ha più volte ha espresso proposte e offerto disponibilità, particolarmente – come abbiamo ricordato – nel suo ruolo di parte del tavolo di concertazione da tempo istituito ma che ancora oggi è in attesa di una nuova convocazione, che pure abbiamo ripetutamente sollecitato.
Le basterà, del resto, la visita che compirà lunedì per rilevare quanto sarebbe necessario e tuttora manca per esaltare – non retoricamente ma con atti concreti e immediati – la Certosa, per la sua capacità di accoglienza e fraternità, che è la radice della sua vocazione più antica.
Noterà che la Certosa di oggi è un luogo “muto”, senza indicazioni che informino e facciano apprezzare le tante opere artistiche presenti, che peraltro non sono salvaguardate da dispositivi di protezione; forse le faranno vedere le tele di un pittore importante, Filippo Balbi, che stanno accatastate in qualche sala dell’edificio perché non c’è un progetto che permetta di esporle in sicurezza; si accorgerà che la visita ai luoghi più pregevoli della Certosa è inibita, per la presenza di non eliminate né attenuate barriere architettoniche, alle persone con difficoltà motorie (né vi sono – in clamoroso contrasto con tutte le civilissime leggi del nostro paese – servizi igienici ad esse dedicati); si chiederà come mai la ricchissima e prestigiosa biblioteca non abbia quell’apparato di addetti che le permetterebbe di svolgere per intero la sua attività per studiosi e cultori; scoprirà il consistente deposito di reliquie anche esse nascoste, mentre si potrebbero presentare al culto dei fedeli e all’ammirazione di tutti; verrà informato, infine, delle iniziative che si svolgono all’interno della Certosa e potrà giudicare quelle che sono coerenti e adeguate al luogo e quelle che, invece, appaiono più approssimative e talvolta perfino poco rispettose della sua dignità e del suo livello.
Ma questa è solo una parte del discorso, altro potremmo aggiungere sulle “strategie” che non sembrano chiare a chi dovrebbe proporle e su cui noi chiediamo un confronto vero al tavolo di Trisulti Bene comune. Basterebbe, del resto, guardare al passato per ritrovare le prospettive più convincenti di futuro.
Non staremo a ricordarle che la nostra rivendicazione nasce non solo dal ruolo (riconosciuto legittimo dal Consiglio di stato, ripetiamo) che abbiamo svolto nella difficile, e prima richiamata, contesa giudiziaria, ma anche dai dettami di quella Convenzione di Faro che valorizza il concetto cardine della “sussidiarietà” e l’apporto alla valorizzazione del patrimonio culturale comune dei soggetti di rappresentanza sociale.
Confidiamo, perciò, nella Sua attenzione e Le auguriamo una buona visita alla Certosa di Trisulti”.