Le dichiarazioni rilasciate dall’Avv. Di Mascio, presidente dell’Ordine Forense di Cassino, che in sostanza definisce inutile l’iniziativa del comitato degli avvocati del sorano, che in queste settimane sta promuovendo una decisa azione in difesa della sezione distaccata del Tribunale di Sora, lasciano francamente sorpresi e rammaricati. Un attacco di questa portata, specialmente in considerazione di chi lo ha mosso, rappresenta senza dubbio un fatto grave che va a pregiudicare un’azione del tutto legittima. Allo stesso tempo, però, è anche indice del fatto che la questione, per quanto di complessa analisi, sta effettivamente creando qualche risultato, evidentemente non gradito.
Gli avvocati sorani non hanno messo in piedi una manfrina o cavalcato la protesta solo per essere trasferiti a Frosinone e non a Cassino, ma per difendere un’istituzione che ha tutto il diritto di poter continuare ad espletare la sua insostituibile funzione.
Al fine di ristabilire il reale andamento dei fatti, inoltre, è bene ricordare che gli stessi avvocati avevano pubblicamente sollevato il problema sin dallo scorso autunno e non, come invece si vorrebbe far credere, solo quando la situazione è apparsa compromessa. È importante sottolineare, a scanso di equivoci, che la battaglia di questi giorni non nasce certo dal desiderio di ricevere favori speciali o concessioni straordinarie, bensì affonda le sue radici su precise questioni che rendono del tutto fondata la richiesta di una proroga della sezione degli uffici giudiziari di Sora: pertanto, ci si sta muovendo esattamente entro i termini previsti dalla legge.
Nella sua ‘requisitoria’, inoltre, il presidente dell’ordine dei legali ha pesantemente tirato in ballo l’amministrazione comunale di Sora, evidenziando come sia rimasta praticamente in silenzio quando invece avrebbe dovuto agire in concretezza. Credo, a questo punto, che sia compito del sindaco intervenire con maggiore decisione sull’argomento, rispondendo a queste dichiarazioni ed evidenziando pubblicamente il percorso intrapreso. Il sindaco, o chi da lui delegato, ha il dovere di difendere la Città dagli attacchi prevenuti che le sono giunti, anche mettendo in atto forme clamorose di protesta.
Ritengo, per di più, che anche dall’attuale componente sorano del consiglio del’Ordine Forense sarebbe quantomeno giusto attendersi una formale e pubblica replica.
È arrivato il momento di premere il piede sull’acceleratore, andando a perorare una giusta causa nell’interesse di tutto il territorio. Auspico che il sindaco Tersigni, perciò, non lasci passare inosservate queste gravi accuse e risponda nella maniera più chiara e netta.