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TRIBUNALE DI SORA: ULTIMO TRENO? TUTTO TACE

Mentre ad ogni latitudine d’Italia si continua a combattere, dalle parti del Comune di Sora la bandiera bianca appare già issata. Per chi l’avesse dimenticato, ricordiamo che mancano appena 10 giorni all’entrata in vigore delle nuove disposizioni governative in merito al taglio di innumerevoli tribunali e uffici giudiziari sparsi lungo lo Stivale. Per molti, 10 giorni di lotta e sforzo per ottenere la tanto sospirata proroga. Per altri, 10 giorni di supina attesa dello svolgersi degli eventi.

In provincia di Cuneo, sono stati circa una cinquantina i sindaci che hanno riconsegnato nelle mani del Prefetto la loro fascia tricolore, in segno di concreta protesta contro la soppressione del Tribunale di Alba; a Rossano Calabro, gli avvocati sono addirittura saliti sul tetto del palazzo di giustizia, per tentare di scongiurare l’accorpamento con la sede di Castrovillari. Proteste eclatanti, dunque, messe in atto nel tentativo di smussare gli angoli di una riforma i cui effetti sulle casse dello Stato, a detta di tutti, saranno limitati. Iniziative disperate? No di certo, soprattutto in considerazione del fatto che, nonostante l’apparente intransigenza, il ministro di Grazia e Giustizia, Anna Maria Cancellieri, ha a più riprese lasciato aperto uno spiraglio per eventuali modifiche in extremis, seppur confermando il cuore del meccanismo di razionalizzazione. Naturalmente, a questa porta, lasciata semi aperta, si dovrà pur bussare.

Prima dell’estate, avevamo lasciato il sindaco da una parte, con alcuni degli avvocati della zona, a studiare il da farsi; l’assessore D’Orazio, dall’altra, a sperare nei buoni uffici dei suoi referenti romani del Pdl (magari ne ha parlato con Gianni Letta a L’Aquila?).

Ora, la giornata del 3 settembre rappresenta un’importante spartiacque: nel corso di un tavolo tecnico tra esperti e funzionari del ministero, infatti, si procederà allo studio di eventuali proroghe da mettere in atto prima dell’avvio della riforma. Ne sarà a conoscenza il nostro sindaco? Con chi sta dialogando per evitare la chiusura dei nostri uffici giudiziari?

La sensazione, purtroppo, è che si sia già passati al funerale quando, invece, è ancora viva una seppur flebile speranza di salvare il paziente con una estrema pratica di rianimazione. D’altra parte, se questo è l’ultimo treno, siamo nei guai, visto che è a rischio chiusura anche la ferrovia.