Se il tam tam sui socialmedia ha un valore, allora dobbiamo concludere che il Tribunale di Sora è spacciato. Il Tar era chiamato ad entrare in data 3 Ottobre nel merito del ricorso per il ‘salvataggio’ in extremis della sede giudiziaria in riva al Liri, ma, fino a tarda serata, non si era a conoscenza di dispositivi ufficiali.
Tuttavia, è partito tutto un rincorrersi di post più o meno espliciti tra avvocati e quello che è parso di capire è che il Tribunale Amministrativo non abbia accolto il ricorso del Comune di Sora. “Cosa vi aspettavate?” avrebbe trionfalmente scritto in una chat un avvocato di Cassino, lasciando basiti i colleghi sorani.
In effetti, le speranze erano legate al lumicino e la proroga concessa neanche venti giorni fa anche per effetto della temporanea indisponibilità della sede cassinate che dovrà accogliere l’ormai ex Tribunale di Sora era sembrata solo un palliativo. Sebbene, come detto, in serata non fosse disponibile alcun dispositivo ufficiale, sembra ci sia stata una ‘fuga di notizie’ – contro la quale si sarebbe pronti a presentare denuncia – che ha confermato quello che è andato delineandosi negli ultimi tempi, ovvero il coinvolgimento della città di Sora nella riorganizzazione territoriale della giustizia, con la chiusura del Tribunale; sembra che, alla base di tutto, ci sia un vizio formale.
Morale della favola: in questa vicenda, purtroppo, è riemersa la contrapposizione Sora – Cassino, con prese di posizione esplicite ed anche ad effetto da parte di esponenti politici ed amministratori della Città Martire, mentre Sora, al contrario, ha ‘brillato’ per mancanza di iniziative eclatanti e, soprattutto, tali da potersi rivelare efficaci.