(ANSA) Almeno due morti e quattro feriti: è il bilancio provvisorio dell'esplosione di una fabbrica di fuochi d'artificio a Tagliacozzo, in località San Donato (L'Aquila). Agli inquirenti risultano ancora due dispersi. L'opificio aveva subito due ispezioni di controllo nel 2011 e nel 2013.
L'INCIDENTE – Le due colonne di fumo che si levano dal luogo dell'incidente sono il risultato di due esplosioni distinte e quella più distante dall'epicentro è a circa 500 metri, e sarebbe stata provocata dal materiale incandescente prodotto dalla prima esplosione. Sembrerebbe che al momento dello scoppio all'interno della fabbrica ci fosse anche un tecnico di nazionalità straniera. I soccorritori hanno ritrovato tra le macerie della fabbrica di fuochi Paolelli due corpi carbonizzati di cui si ignora l'identità. Il figlio del titolare, che si chiama Sergio Paolelli, non ha saputo dire agli investigatori quanta gente ci fosse nella fabbrica al momento dello scoppio. Forse all'interno c'erano otto persone.
I TESTIMONI: UN "FINIMONDO" – In base al racconto di alcuni testimoni, al momento dell'esplosione la terra ha tremato per chilometri. Le case hanno tremato al punto che si era pensato a un terremoto. Poi il fungo di fumo ha rivelato a tutti la probabile tragedia di San Donato. Il forte boato prodotto dall'esplosione principale ha causato danni a vetri e persiane fino a Tagliacozzo, che dista qualche chilometro dal luogo dello scoppio. Un altro testimone ha definito l'incidente "un finimondo". L'uomo racconta che si stava allenando in una palestra a 500 metri dall'esplosione. Inizialmente due gli scoppi, afferma Lele. "Siamo usciti dalla palestra ed è arrivata la terza esplosione violentissima che ci ha scaraventati a terra". Questa terza esplosione, ha riferito un altro testimone, un medico di base in servizio all'Ospedale di Tagliacozzo, a 2km, Pietro Buzzelli, "ha creato un violento spostamento d'aria".