Alcuni giorni fa i cittadini del Lazio, e non solo, hanno dovuto assistere a un’ignobile delazione ad opera di due esponenti della sinistra regionale nei confronti della presidente Polverini. Cedendo al richiamo del gossip più becero, si sono inventati di sana pianta un ricovero eccellente di Renata Polverini, spacciandolo per privilegio di casta e raccontando dell’occupazione di un intero reparto dell’Ospedale Sant’Andrea messo a disposizione della presidente. Un falso ignobile con cui si voleva suscitare nei cittadini indignazione e rancore verso la Polverini, identificarla come esempio massimo di quei favoritismi di cui godrebbe la classe politica. Una speculazione mediatica alimentata da una sinistra senza argomenti e di tale infimo profilo tanto da strumentalizzare la vicenda e parlare di arroganza del potere. Uno sciacallaggio che in Regione ha caratterizzato i consiglieri Foschi e Rodano, che hanno sparato a zero annunciando interrogazioni sul caso.
Già quando uscì la falsa notizia avevo solidarizzato con la presidente Polverini, manifestandole la mia vicinanza per le accuse a lei rivolte. Ora arrivano i chiarimenti sulla vicenda da parte della stessa governatrice. Non certo per opportunismo, ma per senso delle istituzioni e di responsabilità verso quei cittadini che amministra. Una correttezza che deve essere apprezzata ancor più perché inerente una questione strettamente personale, come solo la salute può essere. Il gossip infimo della sinistra, addirittura arrivata a sostenere della chiusura del reparto per girare un film, si sgretola davanti alle spiegazioni della Polverini, costretta a rendere note le patologie diagnosticate e per cui si è dovuta sottoporre a un intervento. Costretta dall’idiota scoopismo di questa opposizione a spiegare ai propri parenti stretti quel ricovero, le cui motivazioni toccano da vicino l’esperienza clinica familiare e tristi vicende personali. Costretta a dover giustificare il ricorso a una struttura pubblica, lei che della sanità pubblica nel Lazio è una delle sostenitrici maggiori.
Invece ammiriamo il lato umano della presidente, affiancato all’attenzione verso i cittadini del Lazio, e al rispetto verso l’operato dei medici del Sant’Andrea, al desiderio di essere trattata come una persona qualunque, senza privilegi o favori. Con il ricovero estivo, infatti, ha evitato i disagi agli altri pazienti che avrebbero patito la presenza della scorta in altri periodi dell’anno, facendo sì che intervento e relativa degenza durassero meno di 36 ore. L’esatto contrario rispetto a ciò di cui era accusata. La vergogna dovrebbe far tacere ora quegli sconsiderati autori di un’accusa tanto falsa quanto meschina, che dovrebbero aprire bocca solo per chiedere umilmente scusa a Renata Polverini, ai medici del Sant’Andrea e ai cittadini del Lazio presi in giro dalle loro idiozie.
Fonte: http://www.storace.it/2012/09/05/solidarieta-a-renata-polverini/