La Squadra Mobile ha notificato il provvedimento di “divieto di avvicinamento alla vittima”, emesso dal GIP del Tribunale di L’Aquila nei confronti di una donna romena di 65 anni residente a L’Aquila, B. (cognome) M. (nome).
I FATTI
Alcuni anni fa, in un condominio in città, due donne ebbero un alterco; all’arrivo della Polizia una terza donna, presente all’accadimento, testimoniò in favore di una delle due e da qui iniziò il suo calvario, poiché l’altra minacciò di fargliela pagare e da quel momento in poi la vita della testimone cambiò.
Infatti ogni qualvolta le due si incontravano la signora veniva pesantemente ingiuriata e minacciata verbalmente dall’altra, una straniera da anni residente in Italia.
Poi arrivò il tragico 06 Aprile 2009 e le famiglie lasciarono le abitazioni inagibili; le due donne non ebbero più occasione di incontrarsi fino al giugno dello scorso anno, quando entrambe rientrarono nelle proprie case.
Ma il tanto sognato rientro portò anche al ritorno delle persecuzioni e delle angherie, perché né il tempo né il terremoto erano stati sufficienti a placare la stalker.
E così si riaccende la rabbia della cittadina romena, che non perde occasione, di ingiuriare pesantemente la sua vittima, anche in presenza di altre persone e tutte le volte che la incontra.
Ma visto che la vittima non reagisce alle sue provocazioni, la straniera passa ai fatti ed in alcune occasioni attende che la donna esca di casa per portare a spasso il cane, per picchiare lei e l’animale con un bastone.
A questo punto la donna denuncia i fatti ed ogni qualvolta che esce e viene importunata o ingiuriata dalla sua tormentatrice richiede l’intervento delle Forze dell’Ordine.
Intanto la straniera, nonostante i vari interventi di Polizia e Carabinieri, non desiste dal suo atteggiamento ed in alcune occasioni, cui sono sempre seguite le denunce, aggredisce la sua vittima colpendola con un manico di scopa ed in una circostanza minacciandola con un coltello.
La donna ormai vive in un continuo stato di stress ed ansia che le impediscono di svolgere le azioni quotidiane della giornata e si reca negli Uffici della Questura dell’Aquila per sporgere l’ennesima denuncia.
A questo punto intervengono gli investigatori della Squadra Mobile, che ricostruiscono la cronologia degli eventi ed inoltrano una dettagliata informativa all’Autorità Giudiziaria, che porta l’A.G. ad emettere la misura del “divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa, con divieto di avvicinamento all’abitazione, al luogo di lavoro ed ai luoghi abitualmente frequentati dalla vittima”.
Non semplice è stata anche l’esecuzione della misura, visto che per potere procedere alla notifica, il personale della Squadra Mobile ha dovuto effettuare dei veri e propri “appostamenti”, visto che la donna non ha mai aperto la porta alla richiesta della Polizia.