Il Mare d’Inverno Sperlonga 2023, che si è tenuto a Lago Lungo ieri, domenica 12 marzo, è stato il momento per lo scambio di opinioni tra gli iscritti di Fare Verde, guidati dal presidente Flavia Rosato, e i volontari giunti da Frosinone, Fontana Liri e Monte San Giovanni Campano. Presente come ospite il dott. Marco Belli, dirigente nazionale di Fare Verde. Il gemellaggio tra il gruppo di Sperlonga con i gruppi della provincia di Frosinone, che si è consolidato negli anni, onora quel volontariato per l’ambiente che tutela il bene comune. Volontariato per l’Ambiente rafforzato quest’anno dalla presenza della delegazione della Guardia Costiera della Capitaneria di Porto di Gaeta, che con i suoi uomini ha partecipato senza risparmio di energie alla giornata ecologica che si è tenuta sull’arenile di Lago Lungo.
II Mare d’Inverno Sperlonga 2023 ha il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, del Consiglio Nazionale dei Giovani, del Comune di Sperlonga e si è fregiato del logo della Guardia Costiera.
Tanta la plastica raccolta ma questa volta le quantità di rifiuti disperse sull’arenile sono state minori rispetto agli anni passati. Sempre presente il polistirolo .
Il Mare d’Inverno, giunto alla XXXII edizione, ha ricordato Flavia Rosato, presidente di Fare Verde Sperlonga, è la manifestazione che serve per ricordare alla popolazione e alle Istituzioni che gli arenili subiscono l’inquinamento 12 mesi l’anno. L’obiettivo è quello di portare al centro dell’attenzione la necessità di ridurre i rifiuti alla fonte, riusarli e riciclarli secondo i principi dell’economia circolare rispettosa della Natura.
Il dott. Marco Belli, dirigente nazionale di Fare Verde: “Le costruzioni abusive che deturpano il paesaggio costiero, costruite anche direttamente a contatto con l’acqua del mare, devono subire l’esemplare repressione con l’applicazione delle leggi dello Stato e della Regione Lazio attraverso le ordinanze di demolizione, che poi devono essere rispettate, anche con l’intervento del comune che può acquisire le costruzioni abusive per demolirle. Il mare è di tutti e tutti i Cittadini devono avere la possibilità di avere libero accesso alle spiagge”.
Nel corso degli anni gli areali costieri Italiani sono stati interessati da un’elevata urbanizzazione soprattutto abusiva. Un gravissimo errore scaturito dalla mancanza di cultura geologica, che ha fatto considerare il paesaggio costiero come un ambiente statico quando, invece, è fortemente dinamico. Negli anni, inevitabilmente, tanti immobili costruiti nell’illusione di essere distanti dalla spiaggia si sono ritrovati quasi a contatto con l’acqua del mare. La situazione attuale, che interessa un po’ tutta la penisola italiana, è pertanto il risultato di una mancata cultura specifica, di una carenza di informazioni, di leggi più severe e di una visione completamente errata che non ha fatto capire l’elevata dinamicità dell’ambiente costiero.
La speranza è nelle future generazioni che dovranno capire quanto non è stato compreso fin ora.