- In data odierna, il Reparto Operativo – Nucleo Investigativo ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa in data 26 ottobre 2015 dal G.I.P. presso il Tribunale di Frosinone, dott. Antonello Bracaglia Morante, su richiesta della locale Procura, P.M. dott.ssa Barbara Trotta, nei confronti di D., di etnia Rom cl. 96, stabilmente dimorante a Latina, censurato per reati contro la persona ed il patrimonio. Lo stesso, arrestato dopo un periodo di latitanza di oltre un anno, è ritenuto responsabile di concorso in sequestro di persona.
- Il provvedimento restrittivo era stato emesso a seguito di un’articolata attività d’indagine avviata dal Nucleo Investigativo di Frosinone nel mese di settembre 2015 in relazione al sequestro di persona di una minore, di etnia Rom, all’epoca ospitata presso la casa famiglia “L’elefante invisibile” di Frosinone, a seguito di provvedimento dell’Autorità a favore di minore in stato di abbandono. Le immediate indagini, sostanzialmente, avevano permesso di identificare nell’odierno arrestato l’autore del deprecabile delitto, che, in concorso con altro soggetto minore di etnia rom, si era arbitrariamente introdotto all’interno della Casa Famiglia sopra indicata e, usando violenza nei confronti di una educatrice che spintonava facendola cadere a terra, con la forza afferrava la minore trascinandola a bordo della propria autovettura per condurla, contro la sua volontà, presso l’abitazione dei genitori in Cisterna di Latina.
- La minore, a seguito dell’incessante attività di ricerca, veniva rintracciata e affidata ad altra struttura di accoglienza il successivo 24 settembre 2015. Gli autori del delitto, benché sin da subito identificati, si sottraevano all’arresto, tanto che nei loro confronti veniva dichiarato lo stato di latitanza. Le successive e ininterrotte attività di ricerca, estese su tutto il territorio nazionale, hanno permesso di rintracciare, in data 27 maggio 2016, l’altro complice, in Provincia di Brindisi, A. cl.98,di etnia Rom, stabilmente dimorante a Latina, censurato per reati contro la persona ed il patrimonio, nei cui confronti era pendente analogo provvedimento restrittivo emesso, per i medesimi fatti, dalla Procura della Repubblica dei Minorenni presso il Tribunale per i minorenni di Roma.