Il percorso di riscoperta e valorizzazione culturale del territorio condotto da oltre trent’anni dall’Officina della Cultura con il Premio Fibrenus, nel 2004 ha compiuto una significativa evoluzione, offrendo gli spunti per una presa di coscienza circa il patrimonio storico e culturale ereditato dal passato industriale e dall’epoca delle grandi cartiere: presenze, quest’ultime, divenute simboli identitari dell’operosità della media Valle del Liri. Tale urgenza ha posto le premesse per l’istituzione del Premio di Incisione Carnello cArte ad Arte, a espressione della decisa volontà di ristabilire un collegamento ideale con il passato, ovvero con un saper fare “ad Arte”.
Le carte pregiate, un tempo messe alla luce, candide, dopo processi di lavorazione tra rulli e ingranaggi, oggi tornano a Carnello e sembrano riprendere il loro ciclo e riattivare quel flusso di esperienze, memorie, idee capaci di dare ancora senso e valore culturale a una lunga tradizione.
L’idea di prestare attenzione alla sensibilità delle giovani generazioni di artisti è scaturita, appunto, dall’esigenza di tenere viva e attuale questa tradizione; una contemporaneità segnata da incertezze e criticità richiede il “sentire” acuto di coloro che vivono e percepiscono il senso di precarietà che pervade la società attuale, capaci di offrire risposte ai cambiamenti in atto. Stimoli visivi, riflessioni grafiche e ipotesi di nuove semantiche del segno emergono in tutta evidenza dai fogli raccolti nelle quindici edizioni del Premio, a testimoniare il grado di attualità che la carta e il suo utilizzo in arte continuano ad avere lungo le sponde del Liri. La disponibilità a recepire le esigenze dei giovani incisori e la competenza organizzativa, ha reso negli anni il Premio di Incisione Carnello cArte ad Arte un evento di prestigio, conosciuto e apprezzato anche oltre i confini nazionali: capace di offrire ai partecipanti significative occasioni di confronto e crescita culturale. I contatti e le collaborazioni con personalità e istituzioni di spicco nell’ambito della grafica d’arte, hanno dato luogo a una sedimentazione di conoscenze ed esperienze che hanno contribuito in maniera determinante all’affermazione del Premio. La specificità della proposta culturale rivolta al linguaggio incisorio e il forte riferimento all’eredità culturale del territorio, hanno concorso al riconoscimento del Premio presso enti e istituzioni culturali.
Divenuto oramai un appuntamento atteso dagli incisori, dai conoscitori di stampe e dagli amanti dell’arte, questo evento ha reso possibile la costituzione di una considerevole raccolta di stampe; un archivio di grafiche contemporanee, di documentazioni biobliografiche e testi critici riguardante gli artisti: a voler confermare che la carta a Carnello continua ad avere un senso.
Marco D’Emilia