Dall’avvocato Rosalia Bono, riceviamo e pubblichiamo:
Il sindaco non rispetta né le sentenze né i diritti dei lavoratori Lsu legittimamente reintegrati al comune di Sora da una sentenza del Tribunale. Evidenzio la scorrettezza istituzionale di questa amministrazione che finora non ha mai inviato alcuna risposta ufficiale alle mie comunicazioni. E’ aberrante apprendere da fonti esterne l’esito di una semplice istanza presentata in favore dei lavoratori. Il mio era un invito sorto dopo la pronuncia giudiziale e non un’intimazione. Oltretutto l’amministrazione comunale ha approvato una delibera di giunta e in compenso a me non è stata comunicata. Sembra di essere in una trasmissione televisiva dove troppo spesso si assiste a processi “paralleli”. E’ sconcertante che un sindaco e una Giunta, in un atto deliberativo ufficiale, contestino una sentenza di primo grado emessa da un giudice della Repubblica italiana. Una sentenza si può non condividere ma non si può pubblicamente contestare. È REATO. Sentenza che tra l’altro già prevede il reintegro dei 24 socialmente utili nel loro posto di lavoro in quanto provvisoriamente esecutiva. Sarebbe interessante scoprire cosa potrebbe pensarne il giudice di primo grado qualora ne venisse a conoscenza, visto che loro, in qualità di rappresentanti delle istituzioni contestano una sentenza appigliandosi a motivazioni già sottoposte al giudice e da lui rigettate perché ritenute infondate. Ho saputo del ricorso in appello presentato dal Comune: e l’ho appreso solo dai giornali in quanto ufficialmente non mi è stato mai comunicato nulla, tantomeno ho ricevuto dal Comune alcuna risposta alle mie comunicazioni. Resto basita dal contenuto di questo atto deliberativo da cui emerge chiaramente la volontà di non voler tutelare posti di lavoro legittimamente acquisiti.