Un anno fa nasceva l’Archivio Valente a Sora, città natale dell’architetto, gratificando l’artista con la realizzazione di una struttura contenente le sue più significative opere e oggetti di studio e di vita.
Ma la storia dell’archivio Valente Del Favero viene da lontano: la vedova Maddalena Del Favero, grande e prima estimatrice dell’artista, già nel 1998 firmò col comune di Sora un accordo in tal senso ma le vicissitudini amministrative e politiche non resero fattibile il progetto. Nel 2009 la vedova venne a contatto con Antonio Mantova, che aveva girato il film “Antonio Valente, l’architetto che inventò il futuro” e decise di affidargli il compito di realizzare l’Archivio; delega che fu raccolta con entusiasmo e grande passione.
Dopo nove anni finalmente Antonio Mantova riuscì ad aprire, con immensa gioia, le porte dell’archivio, per diffondere la figura e l’arte dello scenografo Valente, che ha registrato l’interesse di studiosi e visitatori amanti dell’arte del grande architetto, nato a Sora nel 1894.
L’archivio, che raccoglie lo studio e alcuni oggetti del Maestro e le più significative opere del periodo parigino e berlinese, si propone di promuovere e diffondere l’arte e il genio di Valente, che tanto ha dato al cinema e al teatro con le sue realizzazioni e le sue invenzioni, che hanno fatto fare un balzo avanti tecnicamente a queste due grandi discipline artistiche dello spettacolo.