«Non c’è divieto non c’è restrizione per chi della mentalità ne fa una ragione».
Così recita lo striscione esposto domenica dai ragazzi della Curva Nord, in occasione del sentito derby con il Terracina, riapprodato in serie D dopo anni di purgatorio trascorsi, fra alterne vicende, nei campionati di eccellenza laziale.
Gli fa eco lo striscione esposto nella Curva del Cavaliere dai rappresentanti della Curva Mare Terracina: «Contro divieti e restrizioni, giù i vessilli, giù i colori…Ultras Liberi! »
Per una domenica, le voci di tifoserie storicamente rivali si uniscono per manifestare in maniera netta e compatta il loro disappunto verso una concezione del calcio che lo svuota di contenuti, che mortifica la passione di milioni di tifosi italiani, dirottata verso i comodi ed asettici salotti della televisione pay per view, in nome di una becera logica del divieto alla partecipazione tout court, che non ultimo produce danni economici rilevanti verso le sempre più magre casse delle società sportive dilettantistiche.
Sarebbe stato bello raccontare di uno stadio finalmente pieno, di un tifo incessante e di sfottò goliardici da parte di entrambe le tifoserie, condite da una partita maschia da parte delle squadre in campo, purtroppo nulla di tutto ciò: ancora una volta hanno prevalso i provvedimenti restrittivi, grazie ai quali, non solo è stato impedito ai tifosi del Terracina di venire a Sora ad incitare la propria squadra, come era giusto che fosse, ma si è finito per disincentivare anche la partecipazione di molti sportivi sorani, che hanno preferito disertare. Risultato: stadio desolatamente semi vuoto!
Oggi c’è da essere contenti solo per la prestazione maiuscola della squadra, che vince e convince, finalmente sia sotto il profilo della qualità del gioco espresso che dell’ardore agonistico prodotto e dell’attaccamento alla maglia dimostrato, per il resto l’unica cosa sensata da dire e da urlare è che QUESTO CALCIO NON CI APPARTIENE (PIU’)!!!
Foto di Alessandro Massarone
