Il brano di Franco Battiato ci va giusto giusto! Non c’è bisogno nemmeno di sforzarsi per trovare altro. Sul ponte Vittorio Cristini, uno dei tanti sorani illustri, la bandiera bianca sventola da diversi anni ormai senza che nessuno, chiacchiere a parte, sia stato capace di restituirlo alla città.
A memoria: il ponte che collega parte del centro storico con il Lungoliri Cavour venne chiuso a scopo precauzionale nella primavera del 2014, cioè quasi sette anni fa. La decisione di interdirlo al transito pedonale venne presa dai tecnici dell’amministrazione civica allora guidata dall’ex sindaco Ernesto Tersigni. E venne presa perché il 28 maggio del 2014, privo di ogni necessaria manutenzione, crollò tanto fragorosamente quanto clamorosamente il ponte del Parco di San Domenico. La struttura praticamente finì nel fiume e per fortuna nessuno si fece male. Seguirono il sequestro disposto dalla Procura della Repubblica di Cassino, i sigilli apposti dalla Polizia, quindi le indagini ed il successivo dissequestro. Nessun colpevole.
Più o meno a novembre dello stesso anno vennero completate le operazioni di rimozione dei detriti dal Liri.
Nel frattempo il ponte Cristini, non si ricordano anche qui interventi di manutenzione, era sempre chiuso. Uscì fuori pure qualche dichiarazione ottimistica sui tempi di riapertura, ma il mandato di Tersigni, durato altri due anni, terminò senza che quella struttura fosse toccata. Zero di zero spaccato! E nel frattempo sorgeva la ‘diga’.
Poi è arrivato il sindaco attuale, cioè Roberto De Donatis, che di professione fa l’architetto e quindi dovrebbe avere una certa sensibilità verso tali opere.
Dal giugno 2016 sono trascorsi quasi cinque anni, il mandato di De Donatis si sta esaurendo, ma il ponte che porta il nome del grande centrocampista sorano scomparso nel 1974, è ancora sbarrato, inutilizzabile.
Vale la pena di ricordare che quel ponte, utile e comodo, venne costruito fra l’altro per contenere il traffico della zona, evitare intasamenti da una parte e dall’altra, favorire il transito pedonale piuttosto che veicolare. Insomma un’opera utile che avrebbe meritato ben altra sorte e forse anche ben altri amministratori.
Se da una parte si comprendono le difficoltà oggettive, la carenza di risorse in particolare, dall’altra viene in mente che in politica contano i risultati. Beh, questo non è stato ottenuto. E quindi sul ponte Vittorio Cristini sventola bandiera bianca. Un simbolo di resa! Un monumento all’inerzia. Il cui recupero, se mai dovesse avvenire, ogni giorno che passa costerà sempre di più.
A nulla sono valse le periodiche proteste, anche per evidenziare lo stato indecente degli accessi. A niente sono servite le pressanti sollecitazioni fatte dai residenti della zona affinché il ponte venisse sistemato e riaperto. Zero di zero spaccatissimo!
Sotto a chi tocca!
Ni