Mentre la presidente della Commissione Sanità della Regione Lazio, on. Alessia Savo (foto) cerca il primato nella diffusione dei comunicati stampa del va tutto bene (ma Gianluca Quadrini è irraggiungibile), i cittadini che si rivolgono alla sanità pubblica fanno i conti con ben altre realtà.
Ai dilatati tempi di attesa, alle ore piegati e sofferenti sulle seggiole dei pronto socorso in attesa di essere visitati e curati, ai problemi di personale e posti letto, agli attacchi dei sindacati (pure con fuoco amico), si aggiungono stranezze apparentemente modeste.
La storia è semplice. Ce la racconta un paziente dopo aver chiesto informazioni. Al pronto soccorso dell’ospedale di Sora da mesi e mesi mancano i ‘palmari’. Sono le bacchette rigide prima in legno ed ultimamente in plastica che si applicano alle fratture degli arti superiori (dal gomito alla mano). Non ci sono, la scorta si è esaurita da tempo e siccome la Asl non fa il rifornimento (appalto?) il personale sanitario è costretto ad arrangiarsi come può. E così strappa lembi di cartone dalle scatole dei medicinali, a volte li misura come farebbe un buon geometra e li sistema sul braccio spezzato avvolgendo ovatta intorno. Tutto prima del gesso.
Quando me l’hanno messo – racconta il paziente – non ci potevo credere. Ho chiesto: ma che state facendo al mio braccio? Mi hanno detto che utilizzavano il cartone perchè le bacchette non c’erano! Insomma, hanno improvvisato. Spero vada tutto bene! In futuro cercherò di stare più attento evitando di cadere e rompermi le ossa perchè qui non ci voglio venire più!”.
Ecco, la Savo potrebbe spiegare come mai si usa il cartone in ospedale per immobilizzare le braccia fratturate… magari consigliando l’acquisto di un tutore. (foto web)
Luciano Nicolò