Le segnalazioni cominciano ad essere frequenti. Arrivano da diversi cittadini di diverse zone della città. In quelle in cui si lavora e soprattutto si scava per i sottoservizi: acqua, fognatura, fibra, gas etc.
Il più delle volte i ripristini non vengono eseguiti a regola d’arte, come la norma imporrebbe. Si coprono alla meno peggio, in fretta e furia, col risultato che dopo un po’ di tempo si aprono buche, il suolo cede rappresentando un’insidia per chi transita. In Municipio lo sanno bene, visto che sono sommersi da richieste di risarcimenti per danni subìti dalle persone e dai mezzi su strade e marciapiedi.
Di conseguenza appare necessario cambiare registro. L’ente, in caso non lo faccia sempre e comunque, dovrebbe pretendere le fidejussioni. Da tutte le ditte e società che eseguono interventi sul suolo pubblico – anche modesti – in modo da utilizzarle se gli scavi non dovessero essere ricoperti come si deve. Come capita ai cittadini. E poi la presenza di un tecnico del Comune – seppur non fissa – scoraggerebbe pratiche non proprio corrette, approssimazione e superficialità. L’assessorato e gli uffici dovrebbero vigilare sistematicamente facendo passare il principio che chi sgarra paga.
Ovviamente non tutti fanno i ‘furbi’. Ci sono ditte serie che lavorano bene. Altre un po’ meno. Tollerare danni non è affatto tollerabile. Centro storico, centro urbano e periferia sono piene di esempi. (foto web)
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