Il Sora vince il match casalingo contro la formazione del Santa Maria Mole e fa un ulteriore passo verso la salvezza. La squadra ospite, capitanata dal “sindaco” Giuseppe Bellucci, apparso visibilmente emozionato nell’affrontare da avversario la squadra della sua amata città, scende al ‘Tomei’ con il chiaro intento di portare a casa un punto, giocando una gara prettamente difensiva, non impensierendo quasi mai la retroguardia di casa. Il Sora, da par suo, dopo un primo tempo guardingo, sfodera un secondo tempo di grande intensità e riesce a sbloccare meritatamente il risultato, grazie ad un penalty realizzato da Ciaramelletti.
Nonostante le note ed irrisolte vicissitudini societarie, gli uomini di Mr. Farris dimostrano di onorare fino in fondo il loro dovere: a colpire non è solo una grande condizione atletica (sintomo che la squadra si allena bene), che porta sovente a sovrastare gli avversari di turno, ma anche le pregevoli trame di gioco offerte, nonché l’atteggiamento di grande serietà, professionalità e attaccamento alla maglia mostrato dai tutti, al quale merita di essere dato il giusto risalto.
Dopo questa vittoria, la salvezza appare decisamente alla portata della squadra Sorana: la zona play out è ora distante sei lunghezze e, a sette giornate dal termine, con un calendario non particolarmente ostico, basterà vincere un altro paio di gare per raggiungere l’agognato obiettivo, un obiettivo che appare riduttivo se ricondotto alle aspettative di inizio campionato, ma che fino a qualche settimana fa non appariva scontato, viste le difficoltà societarie che attanagliano il club volsco (in linea, a dire il vero, con quelle degli scorsi anni).
Dopo il taglio dei “big” operato nel mese di Dicembre, in molti prevaleva il pessimismo circa le possibilità di ottenere la salvezza. Una squadra molto giovane, privata – cammin facendo – degli elementi di maggior esperienza, lasciava più di qualche perplessità nei tifosi sorani. Insomma, parliamoci francamente, quasi nessuno si aspettava l’exploit compiuto dalla compagine volsca, capace di andare a violare, a suon di prestazioni impeccabili, i campi di Maccarese, Latte Dolce, Terracina (quest’ultima partita rimarrà scolpita nei cuori dei 50 indomiti tifosi presenti) e di vincere gli scontri interni contro l’Isola Liri e il Santa Maria Mole.
Non possiamo non sottolineare il carattere straordinario dell’impresa finora compiuta dagli uomini di Mr. Farris, non solo in virtù della giovane età della squadra (che sembra ormai giocare con il piglio e la sicurezza della “grande”), ma anche e soprattutto in considerazione della delicatezza del momento. Ci saremmo aspettati scialbe prestazioni, ed invece abbiamo assistito a partite giocate con grande intensità ed impegno, abbiamo visto 11 leoni lottare su ogni pallone, abbiamo visto tutta la squadra (allenatore compreso) venire a festeggiare sotto la Nord, segno questo del legame di riconoscenza che si è ormai instaurato fra squadra e tifosi.
Era da tanto tempo che non vedevamo scendere in campo giocatori con queste doti umane: molto spesso si criticano giocatori strapagati per lo scarso impegno profuso in campo, in questo caso siamo di fronte a degli UOMINI che stanno facendo di necessità virtù, che stanno onorando questa gloriosa maglia e ai quali, oltre ai doverosi applausi, va fornita la giusta e sacrosanta opportunità di vivere serenamente la propria vita fuori dal rettangolo di gioco, al pari di ogni lavoratore che lavora per guadagnarsi da vivere.
L’auspicio è che si riesca a trovare in tempi brevi una risposta alle richieste dei calciatori, in modo da consentire loro di terminare il campionato in maniera dignitosa e scongiurare il pericolo di future vertenze che, sommate alle pregresse, rischierebbero di pregiudicare in maniera definitiva il proseguo del calcio nella nostra città. Avrebbe, infatti, poco senso riuscire a salvare la categoria se poi non dovessimo iscriverci al prossimo campionato, vanificando i sacrifici fatti da questi splendidi ragazzi.
Inutile puntare il dito contro gli attuali presidenti del Sora: è vero che sono loro i proprietari del Sora Calcio, ma è altrettanto vero che, essendo il Sora un patrimonio dell’intera città, dovremmo essere in primis noi Sorani a curare le sorti della nostra squadra di calcio. Le vicende dei vari Borza, Paoloni, Tucciarelli, Pomi ecc. ecc. dovrebbero averci insegnato che non si può sempre demandare la gestione di un nostro “bene” a persone esterne, quindi ben vengano anche gli attuali presidenti del Sora e tutti coloro che vorranno dare il loro contributo alla causa del calcio sorano, ma puntare il dito sempre e solo sugli ultimi arrivati rischia di nascondere il vero problema, ovvero il fatto che questa città sembra non avere la forza e/o l’interesse a gestire in prima persona ciò che, di fatto, gli appartiene.
Saremo capaci di cambiare? Lo spero e come me credo se lo augurano anche tutti quei tifosi che sono stufi di vedere il Sora sulle prime pagine dei giornali solo per vicissitudini societarie, ma che quasi sicuramente non si tirerebbero indietro di fronte ad un progetto che li chiamasse ad impegnarsi in prima persona!