AGLI OPERATORI DEL SS. TRINITA’ REPARTO CHIRURGIA, RIANIMAZIONE, ONCOLOGIA, RADIOLOGIA, SALA OPERATORIA è indirizzata la nota di Giuseppe Tringali, fino a poco tempo fa paziente dell’ospedale di Sora, che vuole condividerla pubblicamente tramite il nostro sito. La riportiamo integralmente.
Sono un uomo di 57 anni e vivo a Fontechiari. Voglio raccontare una storia ed esprimere un elogio ad una comunità di operatori e professionisti che hanno accompagnato i miei 23 giorni di ricovero, e non solo, presso il SS. Trinità di Sora. Affidatomi alle cure del Dott. Mezzetti e Dott.ssa Quadrini a causa di un tumore neuro-endocrino alla testa del pancreas, mi si prospetta un intervento delicato e molto impegnativo. Decido di non voler intraprendere un viaggio verso strutture specializzate, dando fiducia alla competenza e preparazione del Dott. Mezzetti. Il 3 giugno inizia l’avventura. In sala operatoria trovo operatori che mi accolgono amorevolmente, ma non me ne rendo conto più di tanto perché parte la narcosi. A seguito dell’intervento mi attendono cinque giorni in terapia intensiva post-intervento guidata dal Dott. Caracciolo. Sono sveglio dopo poche ore in compagnia di sondino naso-gastrico, vena centrale, tre drenaggi, catetere vescicale e mascherina per l’ossigeno, incapace di qualsiasi azione, tranne quella di schiacciare due pulsanti per alzare o abbassare lo schienale del letto, per il resto totalmente e completamente in balia di chi mi circonda. Che dire dei colleghi della rianimazione? Ho trovato persone che al chiuso del loro ambiente svolgono un lavoro assolutamente straordinario con attenzione e passione che mi hanno semplicemente commosso. Oltre alle terapie, la cura della persona ha trovato momenti per la barba, pulizia dei denti, massaggio e crema in tutto il corpo ed anche lo shampoo. Mi inchino e ringrazio quanti, lontani da occhi osservatori, lavorano con grande professionalità e competenza. Il resto della degenza è proseguito nel reparto di Chirurgia. La prima settimana è stata durissima: la canalizzazione dell’intestino, iniziata in rianimazione e proseguita in reparto con i vari drenaggi, mi costringono a chiedere l’intervento degli operatori 6-8 volte al giorno. Il mio enorme disagio è supportato da tutto il personale giorno e notte. Fare dei nomi per ringraziare quanti ho avuto il piacere di conoscere umanamente e professionalmente, comporterebbe una lista lunghissima. Ne citerò uno solo: Mario della Chirurgia, un infermiere con tanti anni di servizio sulle spalle. Gli ho promesso la colazione a vita ogni volta che ci saremmo incontrati in ospedale. Il ringraziamento doveroso va ai chirurghi che collaborano con il dott. Mezzetti, ai tecnici, medici e infermieri, di Radiologia, agli anestesisti, alle oncologhe, agli OSS, ai colleghi che mi hanno fatto sentire la loro vicinanza ed il loro incoraggiamento. Per finire un elogio speciale lo rivolgo al dott. Giuseppe Mezzetti. Potrei dilungarmi a raccontare le straordinarie capacità di quest’uomo che vanno ben oltre l’essere un eccellente chirurgo, ma dovrei avere a disposizione parecchie pagine, sintetizzo con un… grazie di cuore. Prima di concludere voglio lanciare un appello, agli operatori del SS. Trinità, ai cittadini del comprensorio, agli amministratori e responsabili dell’ASL. Il Dott. Mezzetti con il suo modus operandi rappresenta un’eccellenza, una perla a disposizione del nostro territorio e non solo, come lui ci sono altre eccellenze che meritano di essere sostenute, incoraggiate, e soprattutto supportate affinché la sanità locale possa essere in grado di offrire risposte adeguate alle esigenze e bisogni dei cittadini. Io, grazie al Dott. Mezzetti, mi sono risparmiato un “viaggio della speranza” verso strutture specializzate fuori dal territorio e credetemi, avendolo vissuto sulla propria pelle, è qualcosa che non ha prezzo.
Grazie, grazie e ancora grazie Giuseppe Tringali