La giornata di sensibilizzazione dedicata all’arresto cardiaco, con lo scopo di migliorare la conoscenza e la formazione dei cittadini alla rianimazione cardiopolmonare in ambito sportivo, si terrà il prossimo 13 giugno, presso la Sala Consiliare del Comune di Sora, dalle 10 alle 12.30. “Impariamo a salvare una vita” è una manifestazione promossa da Cives, nucleo provinciale di Frosinone.
La giornata inizierà alle ore 10.00 con il saluto delle autorità e, quindi, saranno trattati i temi della prevenzione primaria e secondaria e della tempestività dell’intervento nell’arresto cardiaco. A seguire i relatori spiegheranno quali sono gli obblighi e le responsabilità delle Società Sportive (Decreto Balduzzi) ed, infine, si lascerà spazio al dibattito. Nel pomeriggio, invece, si passerà dalla teoria alla pratica con un corso BLSD per imparare ad utilizzare il defibrillatore.
La partecipazione alla giornata informativa è libera e gratuita. Per partecipare al corso BLSD è necessaria la prenotazione al numero 3408997339.
“L’arresto cardiaco improvviso colpisce solamente in Italia 60.000 persone ogni anno, mille ogni giorno in Europa ed è la prima causa di morte senza distinzione di età, sesso o stato di salute – affermano gli organizzatori – Le percentuali di sopravvivenza nelle persone colte da arresto cardiaco in Italia e in Europa sono molto basse. Meno del 20 per cento delle vittime di arresto cardiaco sopravvive alla dimissione dall’ospedale. Ogni 8 minuti circa una vita viene messa a dura prova dal suo cuore e nel 70 per cento dei casi questo avviene nella propria casa, sul luogo di lavoro o in strutture scolastiche e sportive. La cultura della rianimazione cardio polmonare e la diffusione di defibrillatori automatici esterni (DAE) ad accesso pubblico nella nostra provincia è pressoché inesistente, a differenza delle altre provincie del Lazio e delle altre regioni Italiane dove sono molto diffuseLa prontezza in questi casi è determinante. Ogni minuto di ritardo nella defibrillazione riduce la possibilità di sopravvivenza del 10 per cento. Chi è testimone di un evento del genere deve poter intervenire bene e nel minor tempo possibile, solo così è possibile migliorare la percentuale di sopravvivenza”.