Riceviamo e pubblichiamo:
Ad un anno di distanza dall’impegno dell’Amministrazione De Donatis a disincagliare dalle sabbie mobili i Contratti di quartiere ed i relativi lavori, nuovamente si ripropongono discutibili osservazioni ed inviti alla mobilitazione che fanno emergere imbarazzanti contraddizioni a carico dei loro promotori.
Tali osservazioni, nonostante l’impegno profuso, si mostrano alla prova dei fatti paradossali. Il paradosso, dal greco παρά (contro) e δόξα (opinione), consiste in una descrizione di circostanze che nella realtà collimano e stridono con l’esperienza quotidiana risultando bizzarre e stravaganti. Lo scorso anno come ricorderanno gli storici ed i commentatori si invitava il quartiere ad insorgere ad appena un mese dell’insediamento contro l’attuale amministrazione, colpevole di non aver fatto partire i lavori e di non fornire precise scadenze in ordine al cronoprogramma. Oggi, invece, dopo che l’Amministrazione ha disinnescato pericolose e pesanti riserve accumulate che potevano minare il completamento dei lavori, ed alla luce del conseguimento di un ulteriore finanziamento che ha permesso di aggiungere vicoli dimenticati dalla programmazione, si critica inspiegabilmente l’esecuzione dei lavori e le modalità di svolgimento, a loro opinare, non consone.
Se lo scorso anno si lamentava la morte del quartiere perché i lavori erano fermi al palo oggi, invece, si dubita di scelte tecniche basate su modalità di esecuzione dei lavori improntate alla logica ed alla economicità che ogni professionista del settore adotta.
Hic sunt leones! I ruggiti dei difensori del quartiere, silenti per ben cinque anni 2011/2016, si levano prepotentemente nonostante ogni evidenza consigli loro il contrario.
Un quartiere scrigno di bellezze architettoniche ed antichi saperi che questa Amministrazione sta valorizzando con impegno serio e trasparente come mostra la prosecuzione senza interruzioni dei lavori da più di un anno, dovrebbe essere sottratta a spettacolarizzazioni e vuoti esercizi di ars oratoria.
Dal punto di vista tecnico giova ribadire due circostanze oggettive. In primo luogo, nonostante il voto contrario del sindaco contro Acea, da dicembre ad aprile sono state attivate reti idriche sulle vie che insistono sul quartiere con evidente aumento della portata idrica e garantendo igiene pubblica.
Secondariamente giova informare che via Branca, attenzionata da tali critiche, fino a 30 giorni fa aveva le condotte idriche prive di collaudo da parte di Acea. Tale situazione d’impasse che durava da ben 4 anni è stata sbloccata grazie al concreto intervento del Sindaco, in virtù del quale è stato possibile realizzare un lavoro prodromico ed assolutamente necessario prima della posa della pavimentazione.
[Foto di repertorio]