L’artista in strada
Percorrendo la regionale 627 che collega Sora alla Valle di Comino fate una sosta alla stazione di servizio prima dell’incrocio con Posta Fibreno. Troverete un benzinaio, un giullare, uno ”showman” come egli stesso si definisce. Un artista che ha piegato l’arte al suo volere. Non la subisce, la cavalca a modo suo, a volte scomposto, a volte in una galoppata degna del miglior fantino, per lui non fa differenza.
L’ arte è un esercizio circense, la gestisce come un giocoliere, le sue opere sono ironiche e serie ad un tempo. Un pittore che trova ispirazione da eventi fortuiti, oggetti scontati, parole ed immagini a cui Rocco, si questo è il suo nome Rocco Alonzi, dona vita, ne ricostruisce l’ambientazione, ne stravolge l’essenza performativa, in poche parole infonde a queste la propria anima eclettica, stravolta, eccentrica e soprattutto genuina fino all’incoscienza di sé. Oppure no, perché l’opera più compiuta di Rocco è il suo personaggio.
In verità, chi acquista le sue opere spera di avere l’artista che le ha prodotte. Rocco è tutto ciò che ci impediamo di essere: senza sovrastrutture, filtri e calcoli macchinosi di cui la nostra società è satura.
“Io non ho paura delle montagne russe” dice. Per montagne russe intende la vita stessa. E della vita egli recupera gli oggetti che ne testimoniano il passaggio. Se ne circonda per non perderne la memoria. Di ognuno ne conosce anima e storia e, se avrete voglia di ascoltare, vi travolgerà con il suo modo unico e vorticoso di raccontarle.
Un benzinaio, un ciclista, ora, chi sa che cosa domani. Un artista che incarna l’impossibilità di definire l’arte stessa.
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