Da Martina Sperduti, Responsabile Nazionale SUAV e Referente del Dipartimento Tutela Vittime della Violenza di Fratelli d’Italia, riceviamo e pubblichiamo il punto di vista sulla spiacevole rissa dello scorso venerdì 24 Luglio, terminata al Pronto Soccorso del ‘SS. Trinità’. tra il consigliere comunale Angelo Corona e il responsabile della ditta che stava eseguendo i lavori sulla rotatoria di via Cellaro.
“Con moltissima tristezza apprendo quanto accaduto in prossimità della rotatoria presso via Cellaro. E’ davvero inconcepibile che un consigliere comunale, una istituzione della nostra città, ricorra alla violenza. Ricordo che la politica, le istituzioni, in special modo le persone che ne ricoprono incarichi, sono i primi a dover dare il buon esempio. Esempio di correttezza e di civiltà.
In qualsiasi paese che si rispetti, questo atteggiamento avrebbe avuto una unica e sola conseguenza, “Le dimissioni”, ma da noi tutto ciò che per il resto del mondo è normale, non lo è.
Non vorremmo dire sciocchezze, ma il Consigliere Corona è uno dei sottoscrittori della “Carta di Pisa”, un codice etico che gli amministratori locali, la quale nel paragrafo dedicato al confronto democratico, prevede che l’amministratore debba stabilire un rapporto di fiducia e collaborazione con i cittadini, e siamo certi che i passanti (cittadini) presenti non abbiano ricevuto esattamente questo messaggio.
Ci siamo rifatti a questo documento solo per dovere di cronaca, nella consapevolezza che il Consigliere Corona non avrà bisogno di attenersi ad esso per riconoscere l’errore commesso e prendere provvedimenti del caso, inoltre ci saremmo aspettati un intervento da parte del sindaco Tersigni, quanto meno un monito, un rimprovero pubblico per rispetto della cittadinanza tutta.
In qualità di responsabile nazionale del SUAV (sportello unico accompagnamento vittime) e referente provinciale del Dipartimento tutela vittime della violenza di fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale, non posso essere indifferente rispetto a quanto accaduto, e non alla persona bensì all’amministratore chiedo ancora una volta con forza, di rassegnare le dimissioni”.