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SORA – RIFUGIATI, ECCO I DATI SULL’ACCOGLIENZA IN CITTA’

Lo scorso 16 Marzo presso Sala Consiliare del Comune di Sora è stato presentato il volume “Sprar-Cooperativa Ethica: i progetti di Aquino, Arce, Cassino e Sora – Primo Quadro dei Riferimenti”, all’interno del quale viene descritta molto dettagliatamente l’attività svolta dai centri di accoglienza di cui sopra, fornendo dei dati precisi sul numero di rifugiati e richiedenti asilo accolti nella provincia di Frosinone da quando il Comune di Sora con la Cooperativa Sociale Ethica, insieme ad altri 366 enti, nell’anno 2014 è entrato nella rete SPAR nazionale, Sistema di Protezione per i richiedenti Asilo e rifugiati.

Cerchiamo di capire che cosa c’è scritto nel volume.

Il testo, realizzato grazie ad un attento rapporto tra l’Università di Cassino e del Lazio Meridionale e tra la Cooperativa Ethica nasce dall’esigenza da parte di quest’ultima di avere uno sguardo esterno e competente, rispetto sia alle aspettative delle persone ospitate sia a quelle della Cooperativa sociale Ethica in modo da a riuscire a comporre un modello capace di valutare la qualità dei servizi organizzati nei confronti delle persone ospitate e quanto questi servizi siano utili alle persone che li ricevono e in quale misura vengono percepiti. Il rapporto tra Cooperativa Ethica di Cassino e l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale poggia su due distinti accordi : il primo è il Protocollo d’intesa sottoscritto tra la cooperativa e l’Ateneo in data 8 novembre 2013 che dichiara tra l’altro la concorde scelta di svolgere nel pieno rispetto delle differenti attribuzioni istituzionali, attività di ricerca sui fenomeni culturali connessi alla realtà dei richiedenti e beneficiari di protezione internazionale e/o umanitaria e ai relativi processi d’integrazione nel contesto locale, attività di formazione, aggiornamento e supervisione riguardanti gli operatori coinvolti nel lavoro, attività di comunicazione, informazione e formazione dei temi in questione.
Il secondo e conseguente accordo è il Protocollo operativo sottoscritto dalla cooperativa e dal Dipartimento di Scienze Umane, Sociali e della salute della stessa università l’11 Dicembre 2014, nel quale si ribadisce la necessità di una proficua collaborazione nel campo della ricerca scientifica e della divulgazione degli esiti, con riferimento specifico alle tematiche concernenti la promozione dell’integrazione dei richiedenti e beneficiari di protezione internazionale e/o umanitaria ospitati preso le strutture di cui la cooperativa Ethica è ente gestore, in particolare nei progetti territoriali Sprar di Aquino, Arce, Cassino e Sora.

SPRAR 2Nel volume un’attenta analisi viene rivolta alle definizioni dei vari livelli internazionali e nazionali di protezioni, a partire dai due livelli di protezioni internazionali conseguenti alla Convenzione di Ginevra del 1951, che riguardano il riconoscimento dello status di rifugiato ( persona che non può o non vuole tornare nel proprio paese, temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche ed il beneficiario della protezione sussidiaria ( persona che non possiede i requisiti del rifugiato ma che non può o non vuole tornare nel proprio paese , a causa del rischio effettivo di subire danni gravi ). Si acquisisce, in questi casi, un permesso di soggiorno di cinque o di tre anni, insieme ad una serie importanti di ulteriori opportunità lavorative e di inserimento sociale. Fanno parte della categoria dei richiedenti asilo coloro che hanno lasciato il loro paese d’origine e hanno inoltrato una richiesta di asilo in un paese terzo, ma sono ancora in attesa di una decisione da parte delle autorità competenti riguardo al riconoscimento del loro status di rifugiati.

Lo Sprar Sistema di Protezione di Richiedenti Asilo e Rifugiati è quindi la rete degli Enti Locali titolari di progetti per l’accoglienza integrata dei richiedenti/titolari di protezione internazionale.

A Sora all’interno del Progetto Accoglienza Rifugiati (PARI) sono accolte all’interno di 9 appartamenti, complessivamente circa 47 persone richiedenti asilo e rifugiati con un età media di 23 anni provenienti dal Mali, Afghanistan, Bangladesh,Gambia,Ghana,Pakistan,Somalia,Camerun e Nigeria.
Prendendo in considerazione anche il Centro Caritas presso l’ex POA di Via Costantinopoli (esterno allo Sprar) il dato è di circa 35-40 persone accolte.
Nella città di Sora quindi, non superiamo quota 100.

In totale nei centri Sprar di Acquino, Arce, Cassino e Sora il numero di richiedenti asilo e rifugiati è di 169, destinato a diventare di 200, raccolti in 32 appartamenti. Nel caso in questione la Cooperativa Ethica ha stabilito di alloggiare gli ospiti in forma diffusa, in piccoli nuclei collocati in punti diversi dei singoli paesi coordinati da ben 22 operatori suddivisi in mansioni di accoglienza e di integrazione, 4 insegnanti di lingua  italiana, 4 addetti alle sezioni contabili/amministrative, e 1 responsabile delle questioni legali, unico per le quattro sedi ; ad essi si aggiungono 4 referenti di progetto per ogni Comune.

Va evidenziato come il volume oltre ad offrire un ampio spazio ai dati e al racconto delle esperienze vissute da parte di alcuni immigrati richiedenti asilo e rifugiati che hanno accettato di farsi intervistare, cerchi di far riflettere innanzitutto sul fatto che l’Italia è passata dall’essere un Paese di migranti come poteva esserlo nel secondo dopoguerra ad un paese d’accoglienza per chi fugge da condizioni di povertà, conflitti, guerre civili, dittature o per chi semplicemente cerca una vita migliore, investendo tutto ciò che ha per un viaggio del quale spesse volte non se ne conosce nemmeno l’esito.

Nella conclusione del volume, un richiamo a velocizzare le procedure di riconoscimento da parte delle commissioni territoriali e un incipit agli imprenditori ed artigiani locali ad affidare a qualcuno di questi giovani percorsi di formazione o contratti di apprendistato, ne è un esempio il Progetto ‘Verde Comune’, che vede il coinvolgimento di questi ragazzi accolti in centri d’accoglienza in opere per la riqualificazione di spazi verdi pubblici ai quali verrà poi rilasciato un attestato per intraprendere questo tipo di attività al fine di diventare autonomi e contribuire a tutti gli effetti alla vita dello Stato Italiano.

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