Dall’Ufficio Stampa del Comune di Arpino, riceviamo e pubblichiamo:
Il sindaco di Arpino, Avv. Renato Rea, unico primo cittadino presente al presidio ospedaliero organizzato in Piazza Santa Restituta a Sora a difesa dell’ospedale SS. Trinità.
Un presidio durato tre giorni e organizzato dall’Associazione A.D.O., che ha visto schierarsi il personale dipendente dell’Ospedale contro la paventata chiusura di alcuni reparti e il blocco dei ricoveri previsto dal 15.07.2015 a causa della carenza di personale.
“Il problema è di natura politica – ha commentato il Primo Cittadino di Arpino, Avv. Renato Rea – la nostra Regione vede penalizzate le province a favore di Roma che la fa da padrona. Oggi si parla del problema sanità, ma la criticità riguarda diversi settori, quali la giustizia o il settore dei trasporti. Roma fa la parte del leone e le provincie sono considerate ai margini, con un’evidente penalizzazione. La mia proposta è quella di riconoscere Roma quale città metropolitana e quindi distaccarla amministrativamente dalle altre quattro province in modo da garantire alla città di Roma risorse autonome ed evitare, quindi, che le risorse della Regione Lazio debbano essere utilizzate ad esclusivo beneficio della capitale che, in quanto tale, le assorbe maggiormente. Non potendosi o non volendo optare per questa soluzione, la mia idea è quella di un referendum consultivo che proponga il distacco del comprensorio sorano dalla Regione Lazio e l’aggregazione nella regione Abruzzo. È necessario far capire che ci siamo anche noi, non solo Roma e che una situazione che imponga una distinzione tra cittadini di serie A e cittadini di serie B, non può essere più tollerata. Ad Avezzano, a pochi Km da noi, la sanità funziona e non bisogna meravigliarsi se la cittadinanza, non funzionando la struttura di Sora, si rivolga fuori Regione. Attaccare i vertici ASL e addossare loro responsabilità non porta a nulla, esistendo il problema a monte. Amministrare una qualunque struttura e un qualunque settore con pochi mezzi non è facile, bisogna guardare più in alto per attribuire delle responsabilità e partire da lì per tentare di risolvere un problema che esiste da tempo”