‘Se pensano di intimorirmi si sbagliano di grosso. Non mi sposto di un millimetro e vado avanti con il sostegno del Pd e delle liste civiche. Chi agisce in questo modo è un disonesto intellettualmente, rischia azioni che sanno di profilo penale ed evidentemente punta a ‘comprarsi’ la città. Noi non lo consentiremo‘.
Maria Paola Gemmiti, candidata sindaco del centrosinistra, è un fiume in piena. Non fa nomi ma fa capire con chi ce l’ha. Nel mirino della primaria del reparto di cardiologia finisce un imprenditore, forse anche uno che pensa di saperne qualcosa di Cultura e che i sorani hanno già sonoramente bocciato. Forse c’è anche qualcun altro, un doppiogiochista ormai smascherato che operava su più tavoli pronto a tradire. La questione gira intorno ad alcuni sms, frutto di registrazioni che sarebbero state effettuate nell’ufficio dell’imprenditore e che in queste ore stanno rimbalzando da telefonino a telefonino.
Nel testo parole impresse su file carpite in malafede, cioè all’insaputa di chi parlava, ovvero ai danni di un esponente politico che sostiene la Gemmiti. Le perplessità di quest’ultimo, siamo al 31 luglio ed allora nessuno aveva certezze, sarebbero state usate per ‘costringere’ la dottoressa a mollare la candidatura in modo da poterla sostituire direttamente (o indirettamente) nel fiacco tentativo di accomodarsi in Municipio. Insomma, queste sono le indiscrezioni che circolano rispetto ad una vicenda che probabilmente nasconde altro, magari ancora più grave e che potrebbe calamitare l’attenzione delle autorità. Non sono pertanto esclusi esposti denuncia per accertare eventuali ipotesi di reato.
‘Queste cose mi danno ancora più forza e determinazione – aggiunge la Gemmiti – Come è possibile che costoro si muovano su terreni così paludosi, all’ombra dell’impegno civile che stiamo profondendo per una nuova Sora. E’ vergognoso usare questi metodi‘.
Luciano Nicolò