INTERVISTE

SORA – RACHELE ALONZI AL BALLO DELLE DEBUTTANTI – INTERVISTA

 

Cosa ti ha spinto a partecipare al “ Ballo delle debuttanti”?

Avevo già partecipato al ballo due anni fa, quando mia sorella era tra le debuttanti, ma solamente come spettatrice. Nonostante presi parte solamente alla serata del ballo vero e proprio, rimasi comunque molto colpita dalla sua esperienza. Così quando mia madre quest’anno ha scelto di inscrivermi non ho esitato nemmeno per un momento.

 Il tuo percorso è cominciato sabato 25 Febbraio. Una volta lì, hai mai avuto nostalgia di casa o ti sei subito sentita a tuo agio?

Le altre ragazze mi hanno fatta sentire a mio agio sin da subito. Certo, a volte avevo nostalgia di casa, ma più passava il tempo più la voglia di restare cresceva.

 

Che rapporto c’era tra te e le altre debuttanti?

Come ho già detto, mi sono trovata benissimo con loro sin dall’inizio. Nonostante non avessimo tutte la stessa età abbiamo fatto subito amicizia. Tra noi non c’era alcuna competizione: eravamo lì unicamente per vivere una nuova esperienza anche per ampliare il nostro bagaglio culturale.

Come si svolgeva la vostra giornata- tipo?

Le nostre giornate erano veramente impegnative. Solitamente la mattina ci alzavamo per le 08:30. Alla colazione seguiva la visita di uno dei Comuni vicini e le località erano davvero splendide; ogni giorno abbiamo avuto modo di incontrare un sindaco differente. Da lunedì a sabato pomeriggio, poi, abbiamo preparato le quattro quadriglie da presentare al ballo. La sera finalmente era il momento in cui potevamo dedicare tempo a noi stesse. Fanno eccezione due giorni in cui abbiamo assistito alla presentazione di un libro e incontrato un sacerdote locale.

 

Come si è svolto, invece, il giorno del ballo? Come ti sentivi?

Ero sicuramente molto emozionata. La mattina ci siamo recati per le prove presso il “Regina Palace Hotel”, che quella sera avrebbe dovuto ospitarci. Poi, dal primo pomeriggio fino alla 19:00 circa, sono seguiti i vari preparativi. Una volta pronte, ci hanno intervistato e scattato fotografie. Finalmente, la grande serata ha avuto inizio alle 20:30, quando noi debuttanti abbiamo fatto il nostro ingresso da una lunga scalinata. Dopo le danze, tra cui le quattro coreografie preparate e un valzer con i nostri padri, c’è stata la cena, con piatti tanto raffinati quanto squisiti. Infine, c’è stata una lotteria ( il cui ricavato era diretto all’associazione LILT) , l’attribuzione dei vari titoli e la premiazione della vincitrice e delle sue due damigelle.

E tu sei stata nominata tra le damigelle. Cosa hai provato quando hai capito di essere stata scelta tra le vincitrici? Ti aspettavi potesse accadere?

Ero contentissima, non mi aspettavo assolutamente di vincere, non era tra le mie aspettative. Ma soprattutto ho provato una gioia immensa nel vedere che mia madre aveva gli occhi lucidi dall’emozione. Ero così felice che fosse fiera di me.

 

C’è in particolare qualcuno che ti ha sostenuta nel tuo percorso?

Certamente. Prima tra tutti la mia famiglia, che non ha mai smesso di supportarmi, in quest’occasione come in tantissime altre. Lo stesso vale per il mio fidanzato. Ma un grande ringraziamento lo dedico alla mia insegnante di danza Monica Lupi, che mi ha aiutato a realizzare la coreografia che ho presentato al pubblico il venerdì sera, durante una sfilata al “Gilza”.

 

Qual è il ricordo più bello che hai?

Ce ne sono diversi. Ad esempio, una delle debuttanti faceva pare dell’associazione LILT (Lega Italiana per la Lotta ai Tumori). Ha raccontato della sua esperienza davanti a tutti i presenti nella serata del ballo. È stato un momento davvero commovente: noi debuttanti siamo tutte corse ad abbracciarla. È stata evidente la grande coesione del gruppo. Altrettanto emozionante è stato realizzare che il mio fidanzato fosse venuto fino a Stresa per me per farmi una sorpresa, credo la più bella che in quella circostanza potessi mai desiderare.

È stata per te un’esperienza formativa?

Sì, prima di tutto culturalmente, perchè ho avuto l’opportunità di partecipare a più corsi interessanti, come scrittura creativa, dizione, comunicazione; in secondo luogo, è stata un’esperienza che mi ha aiutato a crescere come persona, ad avere più fiducia in me stessa.

Se ne avessi la possibilità in futuro, tenteresti di partecipare di nuovo?

Non credo, non sarebbe la stessa cosa. Sono esperienze uniche, da vivere una sola volta nella vita. Magari parteciperei solamente come ospite.

Lucrezia Di Scanno