Con un commento al nostro servizio dell’altro ieri circa la pista ciclabile di Sora, l’ingegner Stefano Polsinelli, progettista e direttore dei lavori, chiarisce alcuni aspetti della vicenda e di fatto respinge le critiche.
Ecco il testo integrale: Spett.le redazione di Sora Web, rispondo perché davvero inutile questo accanimento mediatico, senza avere la conoscenza e la cultura di quanto fatto e di quanto accaduto.
Nel 2017 ho proposto all’amministrazione fondi a disposizione per le piste ciclabili. L’Ente, attraverso il supporto del mio Studio, ottiene il finanziamento dedicato per la realizzazione di piste ciclabili di tipologia mista o separata secondo la normativa vigente del codice della strada e del Coni.
Nel 2018 sono affidatario dell’incarico di progettazione e direzione lavori di tale pista, che dall’approvazione del progetto esecutivo del dicembre 2018 fino a luglio 2021, subisce (e subisco) 4 variazioni al tracciato ed alla tipologia di pista ed al numero di aree attrezzate, a causa della richiesta di diversi ex assessori (uno per ogni variazione).
Intervengo e mi adopero per effettuare le modifiche e permettere che non sia revocato il fondo dal Credito Sportivo. Martedì prossimo i lavori saranno terminati. Ammetto che la sensibilizzazione e la cultura sul tema è poca e demagogica. Il tracciato che è realizzando, è stato approvato dalla Regione Lazio, da Astral, dal Coni, dal Genio Civile, dal Comune di Sora ed è stato progettato e realizzato secondo la normativa vigente in materia di piste ciclabili. Non necessariamente deve esistere una pista con tracciato dedicato e separato dalla carreggiata stradale (anche perché il costo è dieci volte maggiore per metro quadrato rispetto a questa), esistono e sono a norma anche tracciati di pista ciclabile promiscua a carreggiata stradale e promiscua al marciapiedi.
L’inciviltà invece di alcuni automobilisti vuole che il tracciato della pista sia occluso da macchine parcheggiate abusivamente. Tutto il resto è ignoranza e criticare a prescindere, come fanno molti “leoni da tastiera”. Non sapere e non conoscere la progettazione di piste ciclabili (ne ho realizzate diverse decine già dal 2009 su tutto il territorio nazionale e consulenze espletate per il Comune di Strasburgo) e non avere la bontà di documentarsi sull’iter normativo per attuarle, in una città dove la mobilità sostenibile non sanno neanche cosa sia (amministratori e cittadini). Quindi tali critiche oltre ad essere inutili, colpiscono il lavoro e l’impegno, mio e di tutto il mio staff, per qualcosa di nuovo, che vuole essere una goccia nel mare per cambiare l’immobilismo di questa città. Ad majora! (FOTO ARCHIVIO)