Processo Requiem: si parte. Ieri presso il tribunale della Repubblica di Cassino si è tenuta la prima udienza per i quattro accusati, a vario titolo, di spaccio di droga e associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. In aula – difesi dagli avvocati Martina Piscitelli, Gianluca Di Matteo e Pierluigi D’Amore sono comparsi gli imputati Alessio Bracciale, Fabiola Galuppi, Rudy Trombetta – tutti e tre di Sora – ed Aurelio Di Francescantonio, nato a Milano ma residente a San Vincenzo Valle Roveto. I quattro sono finiti in manette lo scorso ottobre nell’ambito della maxi operazione “Requiem ultimatum alla criminalità” condotta dalla Squadra Mobile e dalla Guardia di Finanza di Frosinone e che ha portato all’arresto di ben 27 persone per i reati di associazione a delinquere, riciclaggio ed estorsione. La maggior parte degli indagati ha chiesto il rito abbreviato fissato per il 26 luglio 2021. Il dibattimento con rito ordinario, invece, per i quattro imputati è stato spostato al prossimo 25 marzo quando verrà conferito l’incarico al perito per esaminare le intercettazioni ambientali e telefoniche da cui è emersa l’organizzazione minuziosa e perfetta dell’attività di spaccio, condotta con ruoli ben precisi e compiti diversificati. Come si legge nell’ordinanza del gip di Roma, infatti, e soprattutto come ricostruito dagli inquirenti da una parte c’era Aurelio Di Francescantonio che aveva il compito di “custodire la sostanza stupefacente per conto dell’associazione”, capeggiata da Salvatore Santaniello, nel paese di San Vincenzo Valle Roveto “e di effettuare all’occorrenza le consegne della sostanza ai corrieri del sodalizio identificati in Alessio Bracciale e Fabiola Galuppi che provvedevano a loro volta a trasportare la sostanza stupefacente sul territorio di Sora”. Questi ultimi due consegnavano anche la droga ai clienti dell’associazione. Questi fatti si sono verificati nel mese di novembre 2018. Rudy Trombetta, invece, aveva il compito di “gestire lo spaccio al dettaglio per conto dell’associazione”. In questo caso, i fatti risalgono al gennaio del 2018 ma con una condotta definita “perdurante”. La scelta da parte dei legali di procedere con il rito ordinario sarebbe dettata, di fatto, da quelle che da loro sono reputate posizioni marginali, di ragazzi che hanno operato in un periodo di tempo a loro dire molto breve. Ci sono però anche singoli episodi, riconducibili agli imputati, che pesano sulla loro posizione come nel caso di Aurelio Di Francescantonio arrestato in flagranza di reato il 7 gennaio 2019 quando venne “beccato” con 4,800 kg di hashish. Due giorni prima, Fabiola Galuppi venne sorpresa con oltre 50 grammi di cocaina detenuta in concorso con Salvatore Santaniello e il 23 gennaio del 2019 la 32enne a Fontana Liri venne arrestata per detenzione ai fini di spaccio di ben 110 grammi di cocaina e 2 kg di hashish, reato commesso in concorso sempre con Salvatore Santaniello e Alessio Bracciale. Per quanto riguarda infine Rudy Trombetta, in concorso con un suo familiare, si rese colpevole il 22 marzo 2018 di detenzione ai fini di spaccio di circa mezzo panetto di hashish. In quell’occasione un suo congiunto, nel corso di una perquisizione effettuata nella casa del ragazzo (che al momento dell’intervento non era presente), nascose indosso la droga “per evitare che potesse essere rinvenuta e sequestrata dalle forze dell’ordine”.
RP