Vi raccontiamo la vicenda capitata ad un utente sorano, un medico, che solo ieri si è visto rimborsare gli interessi per una bolletta di 4.302.31 euro, per cui – addirittura cinque anni fa, cioè nel 2010 – aveva chiesto una rateizzazione, richiesta alla quale non aveva ricevuto riscontro. Tanto che, successivamente, si era visto ‘costretto’ a pagare, oltre all’importo della bolletta, anche gli interessi di mora, per un disguido che però non dipendeva da lui.
Ma ricostruiamo l’accaduto. Nel 2010, viene recapitata una fattura di 4.302.31 per consumi non fatturati. L’utente sorano chiede la rateizzazione, ma non riceve più notizie. A Dicembre del 2014, riceve invece direttamente il preavviso di distacco per la fattura che non risulta pagata. Il diretto interessato telefona al call center e, stavolta, l’operatrice consiglia la rateizzazione, previo bonifico del 30% da fare entro 5 gg.
Fatto il bonifico di € 1.305.60, l’utente resta in attesa del piano di rientro, che gli arriva i primi di Gennaio, insieme a due fatture per complessivi € 785.69, come interessi di mora. Il cittadino allora richiama il call center che comunica l’apertura del reclamo e avvisa che sarebbe stato contattato dall’ufficio legale. Telefonata che non è mai arrivata!
Per non passare dalla ragione al torto, a quel punto, l’utente versa i restanti 2.996.71 € della fattura.
Da questo momento, è iniziato il calvario: il gestore continuava ad affermare che non gli era possibile stornare le fatture, il cittadino sorano che il ritardo dipendeva da loro e, quindi, non riteneva giusto pagare gli interessi.
Arriviamo fino al Marzo scorso, quando viene inviato il preavviso di sospensione della fornitura. A quel punto, l’utente si rivolge ad un avvocato, aprendo di fatto il contenzioso. Il gestore procede ugualmente a staccare la fornitura il 1° Aprile (e non è stato uno scherzo!).
Il giorno successivo, per riavere il gas nell’imminenza della Pasqua, l’utente si decide a pagare gli interessi ed invia la ricevuta del bonifico. L’operatrice garantisce il riallaccio per il giorno dopo ed invece dalla rete viene fornito il servizio dopo le festività.
Il 9 aprile, dopo aver pagato gli interessi, viene recapitata un’altra fattura di 1127.94 € comprensiva, ancora, degli interessi. L’utente decide di pagare la quota relativa al consumo, comunicando che la fattura conteneva somme già pagate in precedenza. Cosa succede? Che, per tutta risposta, il cittadino riceve un nuovo avviso di distacco!
A questo punto, è partita la denuncia allo sportello del consumatore di energia, tramite un fax di 26 pagine. Solo allora l’ufficio legale si è degnato di chiamare l’utente e, per la prima volta, un impiegato, dopo avergli mandato ragione, ha risolto la pratica bloccando il secondo distacco.
Alla fine della ‘tormentata’ vicenda, l’ente gestore del gas, proprio l’altro giorno, gli ha rimborsato 785.69 €. Come abbiamo visto però, per avere ragione del torto subito, l’utente ha dovuto aspettare cinque anni e si è dovuto rivolgere ad un avvocato, oltre alla denuncia allo sportello del consumatore di energia. Perchè questa storia sia utile a tutti, basti sapere che la legge vieta la sospensione della fornitura “PER ONERI DIVERSI DALLA FORNITURA DI GAS”.