Il Pronto Soccorso dell’ospedale Santissima Trinità scoppia. Tutto pieno, non ci sono posti. E nemmeno le barelle. E così stamane un’anziana donna di Sora, paziente in una struttura sanitaria del comprensorio, è stata trasportata a Cassino con comprensibili disagi per i familiari. Sembra normalità, ma dietro c’è altro.
‘Non ci sono barelle disponibili’, avrebbero detto dall’unità del presidio ospedaliero di Sora. E non ci sono nemmeno posti letto disponibili nei vari reparti se il Pronto soccorso non riesce a smaltirli. Le proteste si sprecano, i commenti non sono pubblicabili. E’ il cane che si morde la coda, la coperta troppo corta. Cui si aggiunge la carenza di personale, più volte definita ‘patologia cronica’. In particolare nei reparti di Medicina e Lungodegenza, spesso in sofferenza, con medici e paramedici costretto a fare i salti mortali per ‘reggere la baracca’. A Frosinone queste cose le sanno, a Roma pure. Ma il tempo scorre e nemmeno sotto elezioni si apprezzano miglioramenti. Di chiacchiere se ne fanno tante. I fatti concreti, cioè personale e posti letto, restano un sogno. E la gente deve sorbirsi 40 chilometri all’andata e quaranta al ritorno per portare una parola di conforto ad un familiare, qualora possa ricevere visite.