‘In Francia è stata abbassata dal 20% al 5,5%, in Belgio dal 21% al 6%, in Irlanda non ci sono tasse mentre in Uk si distribuiscono gratuitamente alle studentesse per contrastare il “period poverty”. In Italia gli assorbenti non vengono considerati beni di prima necessità, avendo l’aliquota pari al 22%. Questo non accade, ad esempio, con le lamette per la rasatura maschile, tassate al 4%’.
Lo sostiene Andrea Alviani, giovane al fianco del candidato sindaco Luca Di Stefano, che lancia un’interessante proposta: ‘Qualche mese fa la tassazione sugli assorbenti compostabili e biodegradabili è stata ridotta al 5%: una magra consolazione, essendo questi specifici prodotti di non immediata fruizione sia in quanto a reperibilità, sia per ragioni di spesa nettamente superiore a quella degli assorbenti ‘ordinari’. Sono ogni giorno di più i comuni e le associazioni del settore farmaceutico che aderiscono alla campagna «No tampon tax: il ciclo non è un lusso», la quale ha l’obiettivo di ridurre il costo di tutti i tipi di prodotti igienici, femminili abbattendone la tassazione. Per questo vogliamo proporre, nel nostro programma, una mozione che impegni la futura amministrazione a verificare, con la Farmacia Comunale, la possibilità di applicare prezzi contenuti e promozionali su assorbenti, tampax e coppette mestruali, garantendo uno sconto simbolico anti-tampon tax del 22%.
L’intenzione, in oltre, è quella di promuovere iniziative per migliorare l’educazione sull’uso di questi prodotti, di verificare sei sia possibile, nei pressi delle scuole comunali e nei luoghi pubblici, l’installazione di distributori di assorbenti a prezzi equi. Perché il ciclo non è un lusso, non è una scelta ed è impensabile che le disparità di genere e la mentalità patriarcale – conclude – incidano perfino il benessere sanitario delle donne’.