Dai consiglieri comunali di Sora Massimo Ascione e Fausto Baratta riceviamo e pubblichiamo.
Più di un mese fa, attraverso una interrogazione urgente al sindaco di Sora e una richiesta di accesso agli atti, abbiamo voluto vederci più chiaro sul progetto ‘Sora Città Fluviale – Fiume Liris Marco Tullio Cicerone’. In particolare, il nostro intento era di sapere per quale motivo il cantiere di realizzazione fosse fermo da settimane, se fossero state attuate tutte le misure per renderlo inaccessibile ai non autorizzati, se il progetto definitivo fosse conforme a quello depositato presso il Genio Civile. Una serie di quesiti, insomma, che avrebbero aiutato la gente a farsi un’idea più precisa di ciò che sta accadendo nel Liri.
Come suo solito, il sindaco non ha smentito il suo classico atteggiamento, liquidando frettolosamente il tema con una risposta insufficiente e incompleta che, tuttavia, lascia intravedere che effettivamente esistono questioni meritevoli di approfondimento. Nel tentativo (a dire il vero maldestro) di archiviare definitivamente la cosa, infatti, Tersigni ha velocemente fatto riferimento a una difformità della realizzazione, che avrebbe generato questo blocco. A questo punto va precisato che, si tratti di un metro o di un centimetro, diventa chiaro che siamo di fronte ad un realizzazione differente rispetto a quella immaginata e progettata. Allo stesso modo, non si può sottovalutare quanto avvenuto con l’acquisizione di alcuni atti da parte di organi delle forze dell’ordine. Inoltre il cantiere è fermo da mesi senza nessuna ragione apparente, non si sa se i lavori sono conclusi, sospesi o altro.
Pertanto, anche in base alle altre domande rimaste senza riscontro, riteniamo del tutto insoddisfacente la risposta del sindaco in merito al progetto Liris. Ecco perché abbiamo deciso di continuare nella nostra azione di assoluta trasparenza, sottoponendo presso altre sedi tutta la documentazione di cui siamo in possesso. L’obiettivo rimane quello di avere un quadro cristallino di tale opera, nell’interesse esclusivo della collettività.