Tra dentro e fuori quasi 50 pazienti. I tempi di attesa estenuanti. I posti letto che non si liberano. Il personale sempre ridotto all’osso.
Il Pronto Soccorso scoppia, commenta un familiare. Non è l’unico. Altri dicono altro, ben più esplicitamente.
Soprattutto in questi ultimi giorni con medici ed infermieri che assistono decine e decine di persone, con buona parte di queste che aspettano il posto letto in reparto. Magari cedendo la barella a qualcun altro. A Medicina soprattutto, dove c’è chi sostiene che i conti non tornano. In estate c’erano le ferie da fare e quindi un terzo dei 54 posti disponibili venne sospeso.
Le ferie sono finite ma i 18 posti mancanti sono diventati 10, però non di Medicina ma di Udi, unità condotta da infermieri. Una sorta di lungodegenza che accoglie coloro non più in fase acuta. Molti sono anziani. Con l’influenza stagionale alle porte. Tornerà a regime? Non si sa, intanto i familiari dei malati premono, sollecitano, aspettano il ‘miracolo’. Molti dei loro congiunti sono nei cameroni, con tendine che dividono donne da uomini mentre i lavori per i nuovi locali previsti per il Giubileo ancora non si vedono. La data del 31 dicembre è un miraggio.
E c’è chi munito di fervida immaginazione continua a dire che va tutto bene! A chi? (foto archivio)
lunic