Dopo diversi giorni di silenzio dalla revoca delle deleghe da parte del Sindaco e dopo ampia riflessione ho deciso di rompere questo silenzio.
Ho sentito l’obbligo morale nei confronti della città di presentare al Sindaco un documento nel quale ho chiesto l’azzeramento della giunta e delle deleghe ai consiglieri; ho proceduto a protocollare il detto documento per questioni di trasparenza.
Il motivo è molto semplice. Da alcuni mesi registro un forte malcontento da parte dei cittadini sull’operato dell’amministrazione, che più volte ho esternato al Sindaco e a molti colleghi di maggioranza. Mi è sembrato, quindi, opportuno a circa due anni dall’insediamento di procedere con una verifica sull’operato complessivo della maggioranza ma soprattutto dei singoli componenti.
Aprire un tavolo di confronto serio per analizzare i motivi del malcontento della città.
Ci tengo a precisare che non si tratta di una diatriba politica per rivendicare ruoli o poltrone ma semplicemente un disagio che avverto ascoltando i cittadini.
Mi preme sottolineare che c’è stata sempre una scarsissima condivisione delle decisioni non solo quelle prese dalla Giunta ma anche quelle di competenza del consiglio comunale. Per quanto mi riguarda non ero più disponibile a esprimere il mio voto favorevole a provvedimenti che non ho condiviso, in quanto le riunioni di maggioranza venivano convocate sporadicamente. Ritengo che sia inaccettabile che il Consiglio Comunale è chiamato a votare delibere di cui nella maggior parte dei casi ne sono venuta a conoscenza solo dopo aver ricevuto gli atti e che in alcun modo non sono stati oggetto di concertazione all’interno della maggioranza. Trovo umiliante anche i lavori svolti dalle Commissioni, i quali vengono chiamati a dare pareri su provvedimenti già confezionati.
Ho quindi richiesto un tavolo di confronto, di azzeramento totale di tutte le deleghe e della Giunta, nonché un cambiamento di rotta radicale, ciò non è stato possibile e sta a significare che questa maggioranza di governo non è capace di fare autocritica. Se il Sindaco ha deciso insieme al suo “cerchio magico”, di revocarmi le deleghe, anziché di aprire un tavolo di confronto per discutere insieme le criticità di questa amministrazione, con tale gesto sicuramente qualcuno a partire dal Sindaco deve assumersi le proprie responsabilità di fronte alla città. Evidentemente il Sindaco e il resto della maggioranza intendono proseguire questo percorso senza nulla modificare, in quanto ritengono che tutto funzioni alla perfezione.
Molta omertà ho poi riscontrato all’interno del gruppo di maggioranza sulle vicende giudiziarie che stanno investendo il nostro Comune, giuste o sbagliate che siano.
Faccio i complimenti al Sindaco per la scoperta dell’acqua calda in quanto già nel “documento protocollato” avevo espresso la mia indisponibilità a continuare a sostenere la maggioranza nel caso in cui non ci fosse stato l’azzeramento totale di Giunta e delle deleghe ai consiglieri.
Le motivazioni addotte dal Sindaco ovvero: “il chiaro tenore politico della nota prot. N. 16862 del 23.05.2018, in evidente contraddizione con il presupposto civico dell’impegno preso con la Città di Sora” appaiono ridicole e senza alcun senso logico, considerando invece le motivazioni che hanno mi hanno spinto a protocollare il documento.
In questi giorni esponenti di maggioranza, che nonostante abbiano molti mal di pancia e che non hanno il coraggio di affrontare le criticità in cui versa la Città, mi hanno cercato, proponendomi un incontro con il Sindaco; tuttavia ho rispedito al mittente l’invito, restando sulle mie posizione, in quanto nessun tipo di incontro ci potrà essere se non prima sarà messo in campo l’azzeramento.