Signor Sindaco,
per quanto le nostre intenzioni siano sempre indirizzate a fare il bene della comunità e a preservare il patrimonio storico e naturale del territorio, non sempre la natura stessa ce lo consente. È il caso delle palme di Piazza Santa Restituta. Sono convinto che ogni sorano, ma non solo, guardando oggi la piazza senta di trovarsi di fronte ad un luogo ‘mutilato’. È quello che accade anche a me quando guardo ciò che reste delle magnifiche palme che, ormai da un secolo, sono uno dei simboli di Sora e accompagnano la vita dei cittadini.
Non è mia intenzione distribuire colpe o accuse in merito alle ragioni che hanno portato queste piante fino alla morte: la loro malattia è evidentemente stata inarrestabile, come dimostra l’epidemia che ha colpito tutta Italia. Va altrettanto sottolineato, però, che la piazza non può di certo rimanere in queste condizioni e che, quindi, è dovere di questa amministrazione mettersi al lavoro per ripristinare l’immagine di questo spazio. In molti altri luoghi del Paese si è già posto riparo, è arrivato anche il turno di Sora.
Sono certo, signor Sindaco, che sia possibile sostituire le palme malate con altre sane. Sono altresì certo che, da un punto di vista economico, sia possibile raggiungere tale obiettivo con relativa semplicità. Dobbiamo ricordare, inoltre, che non si tratterebbe di un’attività fine a se stessa, ma di un’operazione tesa a ricreare l’immagine del centro storico. Il ritorno delle palme in Piazza Santa Restituta avrebbe soprattutto un grande valore simbolico: rappresenterebbe, a mio giudizio, la voglia e l’impegno per la risalita. Il segnale della tanto attesa inversione di tendenza che da tempo tutti aspettiamo.
Auspico che voglia prendere in considerazione queste esigenze e che, nel breve periodo, guardando la piazza, si possa tornare ad ammirare le palme come un tempo.
Luca Di Stefano, Consigliere Comunale di Sora