Quelle che seguono sono tutte voci, indiscrezioni, malignità. In mezzo, tuttavia, potrebbe esserci qualche verità. Quella che conoscono gli addetti ai lavori.
In gergo le elezioni amministrative si chiamano anche ‘comunali’. E si chiamano comunali perché il Comune c’entra. Eccome se c’entra. Ma non per questioni amministrative, almeno per il momento. Ma per questioni che poco hanno a che fare con delibere, determine, ordinanze, consigli, giunte, eccetera.
E così pare proprio che una delle formazioni in campo stia pescando in Municipio, dove evidentemente ha lasciato bei ricordi fra il personale, prima che i sorani notificassero lo sfratto. Cioè già circolano nomi e cognomi di familiari, parenti stretti e compagnia. Magari ci sbagliamo, forse ci hanno informato male. Certo è che fra qualche settimana le liste dovranno pur presentarle. Hai visto mai che ci abbiamo indovinato?
Tornano in mente pure quelle voci secondo le quali in qualche ufficio dell’ente di Corso Volsci era stata allestita la succursale di una sede elettorale. Qui si accettavano le candidature, con tanto di firma sotto ai moduli dei candidati. Pardon, delle candidate. Di una sola lista. Tutte utili… alla causa. Chi governava l’ufficio magari avrebbe dovuto sapere che quell’attività poco si conciliava con il lavoro da rendere alla collettività. Magari ci sbagliamo, forse ci hanno informato male. A pensar male è peccato ma a volte si indovina, come diceva Giulio Andreotti in una delle sue celebri considerazioni. Dove vogliamo arrivare? Al mega conflitto di interessi, piccoli e grandi, che si sta generando. E i conflitti di interesse spesso sono nocivi, ma non per tutti.
Un esempio? L’ospedale! Dobbiamo andare avanti?
Lu