A firma di Bruno La Pietra, riceviamo e pubblichiamo:
È da poco terminato il sopralluogo del Sindaco De Donatis in via Cittadella, accompagnato da un tecnico e dal proprietario dell’impresa che ha vinto l’appalto denominato “Contratti di Quartiere”.
La via Cittadella è oggetto di lavori, per il rifacimento della pavimentazione e della rete fognaria e idrica, e quindi è bloccata nel suo tratto finale, da settembre 2015.
Dopo 6 mesi, senza provvedere a concludere quel tratto di lavori, si è intanto pensato bene di intervenire nell’altra metà, iniziando quindi altri lavori a febbraio 2016.
Il cantiere è tutt’oggi bloccato e i lavori fermi.
Cioè, ricapitolando, si sventra una strada sulla quale insistono attività e dove abitano delle persone.
Si lascia così QUASI PER UN ANNO, e in barba ad ogni logica si inizia a lavorare in altri luoghi.
Se si osa chiedere motivazioni ai tecnici, agli amministratori, alla ditta, è un continuo scarica barile di responsabilità, come da tradizione, e le risposte sono fumose o inesistenti.
Quasi un anno di blocco per la strada principale del centro storico, la famosa zona di Cancéglie che tutti si affrettano a fotografare, che tutti dicono di amare, ma rispetto alla quale nessuno dice niente.
Adesso si parla di ritardi dovuti a un cantiere privato, sebbene autorizzato dal comune, che è posizionato ad inizio della strada.
Poi si aggiunge che il ritardo è dovuto al fatto che, se si pavimentasse via Cittadella, i camion che devono passarci per completare i lavori a San Silvestro potrebbero “sporcare” la pavimentazione.
A chi risponde che i camion potrebbero imboccare la scalinata di accesso a quella zona dalla fine del vicolo, e quindi senza passare per via Cittadella, si risponde: “ma c’è il senso unico”…
CIOE’, UNA FOLLIA.
Il Sindaco De Donatis non ha evidenti responsabilità in quanto sta accadendo.
Questo sia chiaro.
Questi problemi risalgono alla cattiva organizzazione del cantiere e dell’intero progetto che l’amministrazione Tersigni ha gestito senza attenzione e senza interesse.
Al Sindaco di questa città chiediamo semplicemente di cercare soluzioni urgenti per evitare di contribuire a questo scempio di democrazia prima che urbanistico.
La logica avrebbe voluto che, come il buon senso impone, si fossero iniziati i lavori in una determinata area e nella stessa si fosse giunti a completamento.
Invece, alla maniera sorana, o meglio alla maniera italiana, in “alcuni” vicoli, particolari, in un mese si è scavato, rifatto il lavoro dei sottoservizi e infine si è pavimentato.
Quali sono questi vicoli?
Presto detto, vicoli di una zona dove non ci sono attività, dove abitano pochissime famiglie.
E adesso stiamo verificando se, in quelle zone così solertemente assistite da questi lavori, hanno la loro dimora membri della vecchia amministrazione.
O loro parenti.
O membri della vecchia che adesso sono nella nuova. Insomma, verificheremo come mai si sono adottati due pesi e due misure.
Nella via Cittadella invece, che tutti i sorani dicono di amare, sembra di stare nella Beirut di qualche anno fa.
I motivi????
Non si capiscono, non esistono, e quelli che vengono offerti nei contraddittori sono fittizi.
Sembra come se si volesse eseguire soltanto un tipo di lavoro, quello grezzo di scavo e preparazione, senza andare a fondo alla finitura prevista da progetto.
Come mai?
Forse dipende dall’esborso dovuto all’acquisto di materiali?
Quello che si è potuto capire ieri è che non c’è nessuna volontà di risolvere i problemi.
Ci si riempie la bocca di progetti di rilancio, di soldi da spendere per il recupero delle attività artigianali, per la valorizzazione anche a fini turistici del nostro bellissimo centro storico.
E POI ????????
Poi si inizia un lavoro e a metà dell’opera ci si accorge di un cantiere che blocca le attività, della mancanza di materiali, di una logistica che non viene programmata.
Tanto a pagare sono i cittadini che, CON LE LORO TASSE, pagano le ditte, pagano gli amministratori e da questi ricevono argomentazioni vane sotto forma di risposte sciocche a problemi concreti.
Il tempo degli incontri e della conciliazione è finito.
Stamattina ho contattato un disponibile e gentile avvocato con studio in via Cittadella per indirizzare alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti un esposto denuncia per verificare la conformità procedurale di questo appalto vergognoso.
Esiste sicuramente un danno al pubblico erario e chi ha sbagliato deve pagare.
Esiste sicuramente una responsabilità tecnica e amministrativa.
Siano essi i tecnici esterni che hanno eseguito il progetto senza competenze, i tecnici comunali che dovevano vigilare e dirigere il cantiere in maniera adeguata alle esigenze dei cittadini e non alle insofferenze logistiche di ACEA o della ditta appaltatrice.
Invierò questo esposto venerdì prossimo dopo aver concesso altro tempo per fornire a noi cittadini delle risposte.
E non vogliamo una soluzione immediata dei problemi.
Ma una risposta immediata si. Quella la pretendiamo
La politica che intendo io è questa.
Non fatta di proclami elettoralistici, di promesse vuote.
Fare politica significa essere presenti sulle questioni, pur avendo e dimostrando una capacità di comprensione e una buona dose di pazienza perché nessuno è perfetto.
Ma non oltre il superamento di un certo limite.
Quando si vuole offendere non solo la dignità ma anche l’intelligenza dei cittadini, allora bisogna reagire.
E per reagire oggi non basta più lamentarsi, perché il cinismo dilagante ha educato schiere intere di rappresentanti istituzionali a fregarsene di tutto.
Oggi purtroppo bisogna agire per vie legali.
Le chiacchiere non risolvono le questioni.
E neanche i cittadini che amano la retorica delle belle fotografie di Sora vecchia e poi non fanno nulla per tutelare la città nella quale vivono, a meno di postare inutili lamentele sui social network senza opporsi in maniera decisa allo scempio della propria città.
Perché schierarsi contro i potenti è sempre inopportuno, “nen se pò mai sapé”…