Le indagini sugli scarichi nel fiume Fibreno, tra Sora e Isola del Liri, saranno curate dai Carabinieri. Della stazione di Vallerotonda. In attesa di riscontri abbiamo sentito un esperto del settore.
“Partiamo dal presupposto che la Legge punisce severamente tutti gli attentati alla Salute Pubblica. L’ente preposto ai controlli degli impianti di depurazione e trattamento acque è l’A.R.P.A. (Agenzia Regionale Protezione Ambiente) Lazio. Ogni opificio o plesso industriale deve avere impianti idonei alla depurazione delle acque o dell’aria commisurati al volume di acqua o di aria impiegati durante la lavorazione.
In caso di imprevisti, avarie e/o guasti tecnici devono esserci apparati e sistemi che impediscano, in tutti i casi, l’immissione nell’ambiente di inquinanti di qualsiasi natura. Nel caso specifico dello sversamento di liquidi inquinanti nel Fibreno ci sono stati casi accaduti (segnalati e denunciati) in più occasioni addirittura durante il giorno. (Che succede di notte?).
L’impianto di depurazione deve avere vasche di trattamento e di decantazione in numero e proporzioni commisurate al volume di acque trattate e un vascone di stoccaggio supplementare per qualsiasi emergenza, proprio per evitare sversamenti fraudolenti nel fiume, finita l’emergenza il vascone viene svuotato e reso immediatamente pronto per i futuri eventi.
In aggiunta deve (!) esistere anche un sensore misuratore di PH che si attivi bloccando le valvole scarico nel momento in cui l’acidità (o la basicità) delle acque reflue non rientri negli standard stabiliti e convogli i liquidi inquinati/inquinanti nel vascone d’emergenza. Tutti questi controlli devono essere effettuati dall’ARPA (Agenzia Regionale Protezione Ambiente) periodicamente e senza preavviso nei vari stabilimenti quindi non c’è spazio per scuse o ignoranza o altre candide storie. A questo punto non resta che aspettare gli sviluppi dell’indagine curata dai Carabinieri – Forestali. Di Vallerotonda.