GIUDIZIARIA

SORA – INCIDENTE MORTALE, DUE ANNI DI RECLUSIONE CON PATTEGGIAMENTO

Due anni di reclusione e patente sospesa per 4 anni. È questa la pena inflitta al 46enne di Villa Latina per l’omicidio stradale dell’avvocato 50enne Roberta Tatangelo di Sora avvenuto il 27 maggio 2019 sulla superstrada Sora – Cassino all’altezza di S.Elia. L’imputato ha fatto istanza di patteggiamento.

“Non vi sono dubbi che la causa esclusiva del sinistro sia riconducibile alla condotta colposa dell’indagato”, si legge a pagina 42 della relazione stilata dal perito incaricato dal pubblico ministero. Il perito ha affermato la sussistenza di una condotta “negligente, imprudente ed imperita” dell’ indagato che ha violato diversi articoli del codice della strada (mancato governo e controllo del veicolo nonché adeguamento della velocità, omesso rispetto del limite massimo di velocità, sconfinamento e mancata tenuta del margine di destra, circolazione con pneumatici non più efficienti e sottovalutazione del rischio).

Anche dalla perizia sui telefoni cellulari sequestrati, eseguita dal Ctu informatico incaricato risulta che l’imputato alle 11.37, quindi nei minuti precedenti l’incidente avvenuto in una giornata piovosa alle 11:49, ha effettuato due telefonate (una senza risposta e la seconda della durata di cinque minuti e pochi secondi) prima dell’impatto, e alle ore 11:48 e 43 secondi ha ricevuto una chiamata rimasta senza risposta.
Il 17 giugno 2020 il 46enne è stato rinviato a giudizio: “Alla velocità di 118 km/h in un tratto curvilineo ad ampio raggio a sinistra con pendenza, nell’intento di ridurre l’alta velocità non adeguata al contesto, le condizioni di pioggia e dal pessimo stato di usura degli pneumatici – si legge negli atti – frenava innescando l’effetto sovrasterzo, perdendo il controllo del veicolo che invadeva la corsia opposta e collideva frontalmente con la Hyundai Tucson con a bordo Roberta Tatangelo”.
La scelta del patteggiamento ha fatto sì che venisse applicata la diminuente e che gli venisse comminata la pena di due anni di reclusione (oltre al pagamento delle spese processuali e la sospensione della patente di guida per quattro anni).
In quest’ultimo caso il condannato ha proposto ricorso in Cassazione.

Roberta Pugliesi