L'EVENTO

Sora – Il Messico di Forgione nel libro ‘Mais rosso’

di Filomena Perruzza

Le farfalle monarca muoiono ad Acapulco, e non sono le sole. Sciami di ragazzini vengono risucchiati e annientati dal vortice di violenza che imperversa in Messico dove il crimine ha una peculiarità, una sua specifica caratteristica: non è una deviazione ma la “giusta via”, riconosciuta, istituzionalizzata, che si prende “cura” dei cittadini”, che parla in TV e ha siti internet.

Francesco Forgione ed Enrico Bellavia ieri all’auditorium De Sica a Sora restituiscono questa verità. Francesco, uno specialista potremmo dire di affari di droga e crimine, ha più volte visitato il Messico, lo ha raccontato in forma giornalistica e squisitamente scientifica, con dati e fatti. Per questo libro Mais Rosso però sceglie la forma narrativa poiché, come ben ha espresso Bruno La Pietra  nel suo interessante intervento, Siamo scientifici per mancanza di immaginazione.

Forgione racconta  del suo incontro con Guglielmo, un ragazzino divenuto carnicero, assassino al soldo dei narcos, lo intervista e ne traccia un ritratto per molti sconcertante, per il Messico no. Non c’è giudizio, ne viene spogliato per restituirci un ragazzo che sceglie e viene scelto per essere uno dei tanti abili al lavoro sporco. La criminalità è un ufficio di collocamento, dal quale, chi ha le giuste caratteristiche, entra a far parte di un sistema feroce, l’unico ad emancipare dalla povertà. Bellavia, direttore dell’Espresso, espone i punti in comune tra le organizzazioni criminali del Sud del mondo che permette loro di prosperare: l’indisturbato controllo del territorio, l’impunità derivante dalla corruzione dilagante, la condizione sociale dalla quale prende alimento e la forza del mercato.

L’intervento di Armando Caringi, da sempre sul campo per aiutare ragazzi preda della droga, ha voluto essere un monito affinché queste iniziative di natura culturale non restino mere rappresentazioni ad uso e consumo di chi vuole semplicemente intrattenersi. Bisogna calare nella realtà l’evento e far si che possa forgiare armi di fatto contro un male presente anche sel nostro territorio. Di grande intuito l’intervento del professore Luigi Gulia che vede nel metodo criminale dell’iniziazione un potere che può essere ribaltato per condurre i ragazzi su una strada in cui i valori sono opposti a quelli del crimine.

La presenza dell’assessore Marco Mollicone sottolinea l’interesse dell’amministrazione nei confronti di un argomento che non può e non deve restare distante dagli interventi delle istituzioni.

Un plauso va all’associazione Sonora che ha organizzato l’evento e si è resa disponibile nei confronti della comunità sensibilizzando ad un argomento molto spesso accantonato ma sempre più pervasivo all’interno delle nuove generazioni. Il pubblico, folto e interessato, avrà modo di riflettere sulla responsabilità comune nell’ascesa del crimine e dell’uso di stupefacenti tra i propri figli, nessuno si senta esonerato da tale responsabilità.