Comunicato stampa del Movimento 5 Stelle di Sora:
Esattamente tre anni fa iniziava la costruzione della traversa mobile (diga) che avrebbe dovuto rendere il Liri navigabile e fruibile dal punto di vista turistico, nonostante l’area di realizzazione dell’opera sia ricompresa dal Piano Stralcio d’Assetto Idrogeologico (P.S.A.I.) nella fascia C del rischio idraulico. Il tutto, con una spesa prevista di 100.000 euro dalle casse comunali e circa 400.000 euro di finanziamento concesso nell’ambito del POR-FESR e destinato alla valorizzazione delle aree naturali protette.
Il mese successivo Genova fu colpita da un’alluvione ed il Ministro dell’Ambiente Galletti pronunciò in Parlamento la frase: “…..mai più costruire nell’alveo dei fiumi…..” .
L’opera destò fin da subito molte perplessità sia tra gli attivisti del M5S Sora che tra varie associazioni ambientaliste locali, in particolare l’Ass. Verde Liri.
Oltre ad essere stata costruita in una zona a rischio idraulico e densamente popolata, si è sempre sottolineato che la diga potrebbe essere pericolosa in caso di piena del fiume e, inoltre, che avrebbe potuto causare seri danni all’ecosistema fluviale.
Le numerose azioni (si veda il sito: www.sora5stelle.it) poste in essere: esposti alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica, interrogazioni parlamentari e regionali, lettere al Ministro dell’Ambiente ed all’Assessore Regionale all’Ambiente; non si è riusciti a fermare la costruzione dell’opera e bloccare lo spreco di soldi.
Durante la scorsa campagna elettorale, molte voci si sono unite al coro di chi era contrario alla diga, voci preoccupate ed allarmate anche per l’aumento dei rischi per l’incolumità dei cittadini. Oggi molto è cambiato: in primis la campagna elettorale è finita, la traversa mobile è stata completata ma, subito dopo, è stata sequestrata e assoggettata ad un ordine di demolizione impugnato dal Comune nel processo innanzi al Tribunale delle Acque, al termine del quale si dovrebbe avere l’ufficialità sulla pericolosità o meno della diga. Nel frattempo la Regione ha deciso di revocare il finanziamento.
Alla fine dei conti, un’opera superflua e non richiesta dalla popolazione corre il rischio di gravare sulle tasche dei sorani. A tal proposito, si deve ricordare che, con la costruzione della traversa, l’incombenza della pulizia dell’alveo fluviale a monte della diga – con i relativi costi – è passata al Comune, che non avendo i fondi necessari è stato costretto a rivolgersi alla Regione. Al momento, il risultato e che l’alveo è abbandonato all’incuria ed al degrado, regalando alla città una pozza d’acqua stagnante, piena di rifiuti, ratti e zanzare e con il letto del fiume ulteriormente ridotto per il proliferare di una fitta vegetazione.
Purtroppo, c’è qualcosa che non è cambiato: la fragilità della nostra terra e dei nostri corsi d’acqua che, ogni autunno, ai primi fenomeni meteorologici un po’ più intensi, si ripropone all’attenzione in tutta la sua drammaticità. La diga di fatto è un ostacolo al libero scorrere delle acque e non c’è bisogno di particolari dimostrazioni per comprendere che ciò rappresenta un pericolo. Infatti, anche un restringimento della sezione o dell’alveo di pochi metri, in caso di piena, può provocare un’ innalzamento del livello dell’acqua consistente, che in alcune circostanze potrebbe fare la differenza.
I tristi fatti degli ultime settimane che hanno riguardato Livorno, devastata dalla furia delle acque di fiumi “tombati” e violentati per piegarli alle assurde esigenze dell’uomo, dovrebbero servire da severo monito per coloro che vogliono costruire o difendere opere inutili e superflue nel letto dei fiumi.
Non siano i cittadini a pagare con i propri soldi gli errori commessi da altri.